Il Tottenham sta facendo mercato come se fosse una squadra di Football Manager

Gli Spurs hanno preso tanti giovani interessanti. E non si fanno problemi a lanciarli subito in campo.

Sono iniziati i campionati europei, e ovviamente è iniziata anche la Premier League. Nella prima giornata il Tottenham di Postecoglou ha pareggiato 1-1 in casa del Leicester neopromosso, e naturalmente il gol delle Foxes lo ha realizzato Jamie Vardy. Per gli Spurs, invece, sono scesi in campo quattro dei nuovi acquisti estivi: il 26enne Dominic Solanke, il 18enne Archie Gray e il 18enne Lucas Bergvall. Inoltre, Postecoglou ha dato spazio, nella formazione titolara o dalla panchina, anche a Udogie (21 anni), a Van der Ven (23), Sarr (21) e Johnson (23). Beh, avrete capito dove vogliamo andare a parare: il Tottenham ha cambiato e sta cambiando pelle, e lo sta facendo attraverso una politica di reclutamento fortemente – se non totalmente – orientata alla valorizzazione di giocatori giovani.

Costruire il nuovo Tottenham in questo modo è stata una scelta netta e chiara da parte dell’intera dirigenza degli Spurs. Il peso maggiore, però, va ascritto naturalmente al manager Postecoglou e al direttore tecnico, Johan Lange – 44enne danese reduce dalle esperienze con Copenaghen e Aston Villa. Dal loro arrivo tra l’estate e l’autunno 2023, il Tottenham ha concluso operazioni di mercato riguardanti calciatori con un’età media pari a 22 anni. E la lista non si esaurisce con i nomi che abbiamo già fatto: dal Burnley, poche settimane fa, è arrivato il 19enne Wilson Odobert; nelle prossime settimane e poi a gennaio, il club di White Hart Lane accoglierà il difensore croato Luka Vuskovic, 17 anni, e l’attaccante sudcoreano Yang Min-Hyeok, 18 anni. Contestualmente, il Tottenham ha salutato diversi calciatori dall’età sensibilmente o decisamente più elevata. Ecco un elenco necessariamente incompleto: Harry Kane, Eric Dier, Lucas Moura, Hugo Lloris.

Come dire: è evidente che gli Spurs vogliano aprire una nuova era, ed è ancora più evidente che intendano farlo a partire da un gruppo di calciatori ancora da plasmare. O comunque da valorizzare. In pratica Lange e Postecoglou hanno attuato un modello molto vicino a quello più utilizzato dai giocatori di Football Manager: quella per cui bisogna scovare e comprare i migliori 18enni, 19enni e ventenni in circolazione e bisogna lanciarli subito in campo, possibilmente da titolari. Ovviamente il calcio reale ha delle dinamiche molto più complesse, e nel caso del Tottenham un approccio così peculiare ha delle fondamenta diverse: intanto il club londinese ha dovuto far fronte agli addii di Mourinho e poi di Conte e Paratici, oltre che di molti calciatori giunti a fine ciclo. Inoltre, una strategia basata sui giovani non è solo economicamente più sostenibile, a maggior ragione per un club che ha investito più di un miliardo di euro nella costruzione del suo nuovo stadio: come scrive il Telegraph in questo articolo, degli atleti più giovani e più freschi si adattano meglio al gioco ad alta intensità di Postecoglou, ai suoi metodi di allenamento, al progetto che ha in mente per gli Spurs. Che, dopo anni di mediocrità, sembrano aver trovato un minimo di stabilità. O di coerenza, quantomeno.