Gerárd Lopez è un personaggio a dir poco controverso: dopo l’esperienza al Lille, l’imprenditore ispano-lussemburghese ha rilevato le quote del Bordeaux e del Boavista, due club dalla storia nobile, dal passato importante. Ecco, questa duplice avventura è iniziata male e sta proseguendo peggio: il Bordeaux, infatti, è stato declassato di due categorie – dalla Ligue 2 alla National 2, quindi dalla seconda alla quarta divisione della piramide calcistica francese – a causa di una profondissima crisi finanziaria, e nelle prossime settimane dovrà assemblare quattro squadre, quella senior, quella riserve e due giovanili, con un budget complessivo di un milione di euro. In Portogallo le cose vanno giusto un pochino meglio, ma solo in apparenza: il Boavista, infatti, è regolarmente iscritto al campionato di prima divisione, ma sta facendo i conti con diverse problemi. Economici e legali.
Ma andiamo con ordine: Lopez ha acquistato la maggioranza delle azioni del Boavista, per la precisione il 66%, nel 2021. Dal primo agosto scorso, però, il club di Porto non può più incassare i soldi delle operazioni sul mercato in uscita. Il motivo? Il tribunale portoghese ha autorizzato la società che ha costruito e ampliato lo stadio Bessa-XXI, inaugurato nel 2003, a sequestrare direttamente i soldi che il Boavista non riesce a restituirle – ovviamente fino all’estinzione del debito, pari a sette milioni di euro. E non è tutto: in questo momento il club bianconero non può tesserare ufficialmente due giocatori regolarmente acquistati sul mercato, vale a dire il brasiliano Bruninho (preso in prestito dall’Atlético Mineiro) e il nigeriano Alhassan, arrivato a parametro zero.
La situazione del Boavista è destinata a peggiorare: secondo quanto riporta L’Équipe in questo articolo, infatti, la FIFA ha già comminato al Boavista uno stop al mercato in entrata pari a tre sessioni. In merito alle difficoltà economiche, l’ex presidente Vitor Murta ha inviato una dichiarazione al quotidiano A Bola. In questo comunicato c’è scritto che «continuare a gettare fumo negli occhi a tutti, ignorando le responsabilità della precedente amministrazione, non funzionerà per sempre». Il problema, viene da dire un altro problema, è che proprio Murta è stato accusato di molestie e discriminazione da un’impiegata del club. Ora il presidente del Boavista è Fary Faye, ex attaccante della squadra bianconera diventato dirigente.
Nel frattempo, come detto, il Boavista continua a essere di proprietà di Gerárd Lopez, continua a esistere e a giocare in Primeira Liga: nelle prime due giornate dell’edizione 24/25, ha messo insieme una vittoria (1-0 contro il Casa Pia) e una sconfitta (0-1 contro il Braga). Ma la rosa è ridotta all’osso, e così l’allenatore italiano Cristian Bacci, ex assistente di Cioffi all’Udinese, è stato costretto ad aggregare diversi giocatori delle giovanili alla prima squadra, pur di popolare la sua panchina. Insomma, siamo di fronte a un club immerso nel caos. E il fatto che dietro tutto questo ci sia Gerárd Lopez, come dire, non è la cosa più rassicurante del mondo, per i tifosi del Boavista.