Per sistemare il suo calciomercato, il Chelsea ha assunto l’ex vicepresidente di una squadra NBA

Sachin Gupta ha lasciato i Minnesota Timberwolves per unirsi al club londinese.

Se qualcuno indicesse un sondaggio su scala globale, sarebbe difficile trovare qualcuno per cui, negli ultimi due anni, il Chelsea rappresenti un modello da imitare e da seguire. Soprattutto sul mercato, al di là della quantità abnorme di soldi spesi, il club londinese ha mostrato di essere – come dire – abbastanza in confusione. Adesso, con Maresca in panchina, c’è un nuovo progetto piuttosto promettente. E per fare ordine anche nel reclutamento, la proprietà – guidata dall’americano Todd Boehly, socio dei Los Angeles Lakers – ha deciso di assumere l’ex vicepresidente di una squadra NBA. No, non è una battuta: Sachin Gupta, da pochi giorni, ha lasciato il suo posto con i Minnesota Timberwolves per accettare un incarico con il Chelsea.

Perché parliamo di calciomercato, se non sappiamo ancora cosa farà Gupta a Stamford Bridge? Semplice: perché parliamo di uno dei dirigenti più creativi – ma anche controversi – emerso in NBA negli ultimi anni, proprio e soprattutto in relazione al suo modo di operare sul mercato. La sua carriera è iniziata negli Houston Rockets (2006-13) come consigliere del GM Daryl Morey, poi l’ha visto passare ai Philadelphia 76ers prima come consulente (2013) e poi vicepresidente esecutivo (2014-16). Gupta infine si è trasferito ai Detroit Pistons, dove ha lavorato come vice direttore generale (2018-19), e ai Wolves a partire dal maggio 2019: in Minnesota ha risalito l’intera gerarchia societaria, fino a essere nominato vice-presidente esecutivo e anche President of Basketball Operations a interim.

Ecco, in tutte queste sue esperienze Gupta ha mostrato di avere delle idee e dei metodi poco ortodossi per la NBA: per scovare e scambiare i giocatori più funzionali al suo progetto, ha sempre messo le statistiche avanzate al primo posto. In questo lungo articolo di The Athletic, per esempio, viene utilizzata la dicitura/etichetta «Moneyball of the Basket», proprio per mettere in evidenza il suo approccio analitico. I risultati colti dai Wolves negli ultimi anni, in questo senso, dovrebbero fornire un po’ di garanzie sul metodo-Gupta: nel 2024 la franchigia di Minneapolis è tornata in finale di Conference vent’anni dopo l’ultima volta, all’apice di un ciclo che l’ha vista approdare per tre anni consecutivi alla postseason.

Ora ovviamente ci sarà da capire se questo curriculum, per quanto brillante, potrà riverberarsi anche nel calcio. Inoltre non sappiamo ancora come, dove e quanto Gupta potrà incidere anche sul Chelsea. E di certo la sua nomina, come dire, alimenterà le discussioni intorno al progetto del club londinese. Ma, almeno, potrebbe essere un inizio per risolvere i problemi di caos dentro uno dei club più prestigiosi del mondo. Un inizio creativo, ok, ma pur sempreun inizio.