Questa sera si giocherà Slovan Bratislava-Manchester City. che normalmente sarebbe una partita non troppo sexy, non così interessante. E invece bisognerà seguirla con attenzione, soprattutto per chi è amante della tattica, delle nuove idee che si manifestano sul campo. Come succede spesso, il “colpevole” di questa situazione è Pep Guardiola: il tecnico catalano, infatti, è e sarà costretto a sostituire Rodri, infortunato fino al termine della stagione. In attesa che il mercato di gennaio permetta al City di prendere un sostituto, e in questo senso si sta parlando di Samuele Ricci del Torino, bisognerà fare di necessità virtù. E qui torniamo a Bratislava, alla seconda giornata di Champions: alla vigilia della partita, John Stones ha detto che si sente pronto a prendere il posto di Rodri.
Sì, a questo punto dovreste aver capito: con Rodri fuori causa, Guardiola potrebbe inventarsi la sua ennesima diavoleria tattica. Ovvero la conversione di Stones come centrocampista centrale. A pensarci bene, il City in fondo non ha grandi alternative: Rodri è probabilmente il centromediano più forte del mondo, e i suoi sostituti naturali in rosa (Kovacic, Matheus Nunes, Gündogan, Lewis) hanno tutti delle caratteristiche diverse. Di conseguenza, ecco l’intuizione: schierare Stones nel cuore del gioco, davanti alla difesa a quattro.
Perché proprio Stones? Semplice: in realtà il difensore della Nazionale inglese si è già cimentato nella posizione di centrocampista. Lo ricorderete, era la seconda parte della stagione 2022/23 e il City andava in campo con un sistema davvero particolare: quattro difensori centrali (Walker, Stones, Rúben Dias e Akanji), Rodri pivote e poi cinque calciatori offensivi; proprio Stones, in fase di costruzione, si affiancava allo spagnolo e agiva come regista aggiunto, come secondo costruttore di gioco davanti a una linea difensiva che diventava a tre. Con quella conformazione, il City conquistò la prima Champions della sua storia, battendo in finale l’Inter, e completò il Treble.
Stuzzicato in conferenza stampa, Stones ha ricordato così quei giorni: «Nella finale di Champions League mi alzavo spesso a centrocampo. Era una cosa nuova per me, mi è piaciuto, mi sono divertito». E quindi lo rifarebbe anche adesso, cioè prenderebbe il posto di Rodri come mediano davanti alla difesa: «Sono pronto al 100%. Amo giocare in quella posizione, da lì si si guarda il gioco in modo diverso. Ci sono anche altri compagni che potrebbero sostituire Rodri, abbiamo tanta qualità, ma se il mister mi chiama in causa io ci sono». Ora, naturalmente, la scelta spetta a Guardiola. Che, rispetto a quanto si è inventato due anni fa, potrebbe/dovrebbe cambiare ancora: con Stones in campo da mediano, il suo City arriverebbe ad avere cinque centrali di ruolo in campo. È chiaro che le inclinazioni di Walker e di Gvardiol, tanto per fare un esempio, siano decisamente più offensive rispetto a quelle di Rúben Dias. Ma la sostanza resta quella. E, nel caso, sarà divertente come funzionerà. A partire da Bratislava.