Pochi giorni fa, Riccardo Calafiori ha segnato il suo primo gol con la maglia dell’Arsenal. L’ha fatto giocando da terzino sinistro, lo slot in cui Arteta lo sta utilizzando di più – ma tra poco approfondiamo meglio. L’ha fatto contro il Manchester City, cioè nella partita più difficile e quindi importante nella stagione dei Gunners. L’ha fatto in bello stile, con un gran tiro da fuori area, un’altra cosa che – come dire – non fa male, anzi aiuta. Poi è venuta la gara di League Cup contro il Bolton, in cui Calafiori ha giocato da centrale della linea a quattro. Poi è venuto il primo big match di Champions dell’Arsenal, in casa contro il PSG, e l’ex difensore del Bologna è stato schierato di nuovo come laterale sinistro. Per un tempo, il primo. Poi si è spostato a destra, dove ha giocato (benissimo, per altro) tutta la ripresa.
Insomma, dal titolo e da questa premessa avrete già capito di cosa vogliamo parlare, di cosa stiamo parlando: le prime settimane inglesi di Riccardo Calafiori stanno mettendo in mostra non solo le sue doti, ma anche un’incredibile versatilità. Poi certo, si tratta di un’altra dote di cui sapevamo già, Calafiori l’aveva manifestata già a Bologna, ma che comunque andava necessariamente testata in un contesto più impegnativo, più competitivo. Ecco, da questo punto di vista le gare di Premier e di Champions League sono il punto più alto possibile, per mettersi alla prova. E, come detto, Calafiori ha risposto e sta rispondendo alla grande.
Per capire cosa intendiamo, basta riguardare gli highlights personali della sfida contro il PSG: nella prima parte del video, che trovate sotto, Calafiori è un terzino estremamente mobile in fase di costruzione, che si sposta spesso di qualche metro – in avanti e verso il centro del campo – per offrire ulteriori linee di passaggio ai compagni che impostano, che parte in progressione sia sulla fascia che per corridoi centrali, che non ha paura a duellare con Hakimi, uno dei laterali destri più aggressivi e creativi d’Europa. Poi Arsenal e PSG cambiano campo dopo l’intervallo, Arteta sostituisce Timber con Kiwior e Calafiori passa dall’altro lato, sulla destra. Il suo gioco cambia un po’, nel senso che Calafiori si tiene un po’ più largo ed è meno vivace in fase di spinta, ma il puro rendimento difensivo e il contributo al giropalla restano significativi. E di qualità.
Qualsiasi cosa, letteralmente
Per chi ama i numeri, eccone alcuni: Calafiori ha concluso Arsenal-PSG con 10 interventi difensivi riusciti, record assoluto tra tutti i giocatori scesi in campo all’Emirates; ha servito un passaggio chiave, ha giocato 52 volte il pallone (più di qualsiasi altro difensore dell’Arsenal), ha vinto 2 duelli aerei su 3. Ha fatto una partita solida e al tempo stesso intraprendente, ha dimostrato di poter offrire un ottimo rendimento in ruoli diversi e in situazioni di gioco diverse. Si può dire: ha dimostrato che quanto fatto a Bologna l’anno scorso poteva e può essere ripetuto a un livello più alto. Anzi: al massimo livello possibile. Bravissimi i dirigenti dell’Arsenal e bravissimo Arteta a capire che non c’era niente da attendere, con Calafiori, che il difensore italiano fosse già spendibile su certi palcoscenici. E che lo fosse per quello che è, ovvero un giocatore – non solamente difensore, ma giocatore – capace di fare qualsiasi cosa. E di farlo benissimo.