Neymar non gioca da un anno, ma continua a essere una macchina da soldi

Merito del suo ingaggio incredibile, ma anche di un appeal commerciale che non risente della sua assenza.
di Redazione Undici

È passato un anno esatto dall’ultima partita giocata da Neymar: era il 17 ottobre 2023, ed era la gara di qualificazione ai Mondiali tra Brasile e Uruguay. Sembra trascorsa un’eternità, e da un punto di vista calcistico è proprio così. Nel frattempo, nonostante sia dovuto restare fermo a casa della rottura del legamento crociato, Neymar ha continuato a incassare uno stipendio incredibile dal suo club, l’Al-Hilal, ha più volte strizzato l’occhio al Santos – la squadra in cui è nato e cresciuto, e in cui starebbe progettando di tornare dopo l’esperienza in Arabia Saudita – ma soprattutto ha continuato a essere una vera e propria macchina da soldi. Come? Grazie ai tantissimi accordi commerciali che ha sottoscritto nel tempo, e che continuano a fruttare nonostante la sua lontananza dai campi da gioco.

I conti in tasca a Neymar sono stati fatti dal quotidiano spagnolo Marca: al di là di quanto gli versa l’Al-Hilal, in questo senso si dice che il suo stipendio oscilli tra i 110 e i 160 milioni di euro l’anno a seconda di variabili legate ai bonus, il fuoriclasse brasiliano incassa altri 40 milioni di euro legati a introiti pubblicitari. I 14 marchi a cui è legato sono Above, Red Bull, We Pink, Replay, Skims, Tropicool, Campline, Plarium, Epic Games, Pokerstars, Blaze, Konami, Mondelez e Aspire Academy. Oltre naturalmente a Puma, il brand con cui ha firmato un ricchissimo contratto nell’autunno del 2020.

È chiaro che molti di questi accordi siano stati firmati prima del grave infortunio di un anno fa. Ma è vero pure che, nel frattempo, l’immagine e l’appeal commerciale di Neymar sono rimasti inalterati– a differenza il suo valore calcistico. Anzi, sono diventati ancora più solidi. Lo ha spiegato, parlando con Marca, Ivan Martinho, professore di marketing sportivo all’ESPM, acronimo di Escola Paulista de Propaganda e Marketing: «Neymar  è molto più che un calciatore: stiamo parlando di una personalità globale che attira attenzioni su di sé in ogni momento della sua vita. E non solo per quello che fa in campo, ma per le polemiche e le discussioni che genera, adesso anche per la sua routine post-infortunio. Questa capacità di rimanere rilevante, indipendentemente dal contesto, è ciò che lo rende come una delle più grandi risorse del marketing sportivo a livello globale». Non a caso, viene da dire, alcuni dei brand che si sono legati a Neymar sono presenti nella vita del giocatore: molto banalmente, Neymar beve Red Bull e si fa ritrarre spesso mentre gioca su Poker Stars. Il fatto che non vada in campo da un anno non ha cancellato questo potenziale commerciale, ed è questa la cosa più significativa: è chiaro che la fama di calciatori come Neymar nasca da quello che hanno fatto o saputo fare in campo, ma poi non si consolida più attraverso i gol, le vittorie, le grandi giocate. Resta lì, solo coltivata diversamente.

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