La nuova estetica dell’Inter è firmata Canali

La collaborazione tra Canali e il club nerazzurro è un mix di stile, tradizione e contemporaneità. Una chiacchierata con Stefano Canali, ceo del marchio.

A vederli, i giocatori dell’Inter prima di un match fanno un certo effetto. Le mani in tasca, le cuffie sulle orecchie. Precisi e rilassati allo stesso tempo. Elegantemente informali, tutti: indossano un giubbotto trapuntato a rombi, con una zip nascosta, oppure una overshirt in lana cucita a mano, realizzata con la tecnica double, con tasche oblique e la chiusura a pressione nascosta e collo camicia. Sotto una maglieria che può variare: un dolcevita blu scuro con una riga azzurra che segue il profilo del collo alto, oppure un girocollo. Poi i pantaloni relaxed fit in flanella, il mocassino in pelle. Canali li ha immaginati così, Canali li ha voluti così. Loro si sono visti e sentiti a loro agio così. Perché per disegnare questi outfit Autunno-inverno che segnano la seconda collezione della collaborazione con Inter il confronto è stato continuo. «Sono stati tutti coinvolti nel processo che ha portato alla scelta dei capi giusti», dice Stefano Canali, presidente e amministratore delegato del gruppo che questa partnership l’ha voluta e l’ha sviluppata.

«Partiamo dalla nostra storia, quella di un marchio che ha fatto dell’eleganza maschile il suo punto di forza, ma l’abbiamo voluta pensare in relazione alla funzione che questi capi avranno: quelli di rappresentanza certo, ma anche di comfort, di coerenza con i momenti in cui vengono indossati dalla squadra, ovvero prima e dopo la partita, e nelle occasioni istituzionali, dove però i giocatori non devono più sentirsi ingessati in un ruolo e in un outfit che non gli appartiene. Il contrario: devono esprimere tutto il piacere di rappresentare il loro club con qualcosa che corrisponda a un look che riconoscono anche come proprio». La sintesi è questa, quindi. Ed è anche una specie di statement che accompagna la collaborazione tra Canali e Inter dal giorno in cui è stata sancita. Una partnership che per espressa volontà di entrambi incarna i valori condivisi di eccellenza, stile e tradizione, elementi che contraddistinguono i due brand sia nel mondo della moda sia in quello dello sport.

Il concetto chiave è evoluzione. Vale per le scelte strategiche, vale per l’idea stessa di questa partnership e vale anche per le scelte di stile. Evoluzione rappresenta anche il superamento dell’abito uguale per tutti che una volta caratterizzava l’idea stessa di squadra, come se annullare le diversità e le scelte individuali fosse la certezza di cementare un gruppo. Qui si va in una direzione opposta. C’è la differenza tra il look della squadra e quella dello staff tecnico: qui c’è la giacca più tradizionale, ma con un taglio che la rende super confortevole, i pantaloni sono più formali ma hanno la coulisse, compare la camicia, resta un pullover e poi il soprabito è a tre quarti. L’idea è la stessa, i colori anche, ma capi e fit diversi, come diversi sono i ruoli di chi gioca e di chi allena. È tutto studiato perché funzioni nella valorizzazione delle strategie che sono alla base di questa partnership. Perché la scelta di collaborare con l’Inter non è casuale, come spiega sempre Stefano Canali: «L’Inter non è solo una squadra di calcio, ma una rappresentazione di valori come impegno, dedizione e capacità di unire persone di culture diverse sotto un’unica bandiera. È una storia di successi, ma anche di radicamento nella propria tradizione. Questo è lo stesso valore che ci guida nel nostro lavoro quotidiano, in un’azienda come la nostra, impegnata da 90 anni nella creazione di capi che rappresentano l’eleganza e la qualità italiane».

L’obiettivo di questa partnership è celebrare l’heritage comune, con Canali che si pone come ambasciatore del made in Italy attraverso una collezione esclusiva pensata, come detto, per i calciatori, lo staff e la dirigenza dell’Inter. Il progetto riflette anche l’ormai tangibile legame tra moda e sport. Un rapporto che si è evoluto nel corso degli anni e che oggi ha raggiunto una nuova dimensione. C’è chi lo interpreta più estremizzando i propri concetti creativi, c’è chi segue una continuità quasi ossessiva e chi invece usa lo sport e il calcio in particolare per sviluppare un linguaggio che è al tempo stesso fedele all’identità del proprio marchio, ma che si vuole spingere in un confine nuovo.

Canali ha interpretato il suo impegno con l’Inter seguendo quest’ultimo principio. «Per noi è la prima volta che ci leghiamo al mondo dello sport e lo abbiamo fatto seguendo l’evoluzione che la nostra azienda e il nostro brand stanno avendo in questa fase», prosegue ancora Canali. «Il calcio, ormai, è molto più di uno sport: è cultura, intrattenimento e una piattaforma di comunicazione globale. Attraverso questa collaborazione, Canali dimostra come la moda possa diventare uno strumento potente per raccontare storie e condividere valori. La scelta di collaborare con l’Inter rafforza il messaggio che eleganza e performance non sono mutuamente esclusive, ma possono coesistere per creare un’identità forte e riconoscibile. Un’identità che si radica nel nostro Paese, ma che grazie alla forza propulsiva del calcio come amplificatore, permette di arrivare a un pubblico trasversale in tutti i continenti. L’Inter è sì una squadra italiana, anzi una squadra di Milano, ma è anche un brand globale, con centinaia di milioni di tifosi dall’Asia agli Stati Uniti».

I tifosi, ecco un’altra variabile decisiva. Le partnership così identitarie non possono non avere al centro loro. La grande trasformazione della relazione tra calcio e moda porta la collezione Inter di Canali a essere l’oggetto del desiderio, i vari capi a diventare must have del guardaroba dei fan che vogliono sentire vicinanza alla loro squadra anche in abiti non performance. La scelta di rendere ordinabile ciascun pezzo direttamente dalle immagini della campagna social e digital va nella direzione di rendere immediata la vicinanza tra l’oggetto e l’acquirente/tifoso. Ciò avverrà anche negli store Canali, che avranno un’esperienza Canali-Inter e che diventano dei piccoli luoghi di culto per gli interisti. Anche in questo caso è una scelta coerente con la strategia più ampia del marchio brianzolo in cui i negozi avranno un ruolo centrale nel raccontare l’evoluzione del marchio. Quella che sembra un po’ il modulo di Simone Inzaghi, che all’Inter ha dato una identità nuova, senza dimenticare né che cos’è essere nerazzurri, né la storia che c’è dietro quella maglia e quel gioco.

Da Undici n° 60