Ferran Torres che entra dalla panchina è l’arma segreta del Barcellona

Dietro l'incredibile remuntada blaugrana sull'Atlético c'è ancora l'ex attaccante del City, a quota otto gol da subentrato su 13 stagionali.
di Redazione Undici 19 Marzo 2025 alle 19:02

Non è mai stato un goleador. Ma a furia di partire fuori dai titolari per poi entrare ed essere decisivo, sta cominciando a diventarlo. Per la gioia di tutto il Barça: tra i centri di Lewandowski e Raphinha, tra le illuminanti giocate di Yamal e Pedri, l’asso nella manica blaugrana si sta rivelando l’insospettabile Ferran Torres. Sempre più utile, sempre più decisivo. Un autentico super sub: delle 13 reti stagionali finora segnate dall’esterno destro, ben otto sono arrivate dalla panchina. E le ultime due potrebbero aver determinato un buon pezzo di Liga.

Se a Madrid lato Atlético, infatti, sono ancora in autoanalisi dopo la traumatica remuntada di domenica (da 2-0 a 2-4 dal 72′ in poi, nella stessa settimana della beffa di Champions League), a Barcellona si ringrazia l’impatto garantito di Ferran Torres. Micidiale in inserimento, spietato anche a tempo scaduto. Una doppietta pesantissima, ancora più di quella che aveva rovesciato il Borussia Dortmund nella fase a gironi di Champions qualche mese fa. Anche allora, l’ex City e Valencia era stato gettato nella mischia soltanto nel finale. Stesso esito, jolly blaugrana.

Il colmo è che Torres, durante le prime tre uscite stagionali del Barça era stato schierato titolare. Da allora, dopo una sostituzione a fine primo tempo in casa del Rayo Vallecano, ha iniziato dalla panchina per 19 volte su 26 in tutte le competizioni. Tutt’altro che una bocciatura, ma un ruolo nelle gerarchie del Barça già assaggiato in passato e che gli calza a pennello. Con meno minuti a disposizione, evidentemente, l’attaccante sa essere più lucido e d’impatto. Segna con maggiore frequenza – un gol ogni 86 minuti, già eguagliato il suo record personale – e si trova a suo agio in tutte le posizioni che l’occorrenza gli richiede. Caratteristiche preziosissime, che Hansi Flick riassume “nella mentalità vincente dimostrata da ciascun membro del nostro collettivo: abbiamo testa e cuore, non ci diamo mai per vinti. Così possiamo andare lontano”.

Leggi anche

Non c’è mai stato nessuno così forte, all’età di Lamine Yamal

Quello di Torres è il caso più lampante, ma la propensione a essere decisivi a prescindere dal minutaggio si sta rivelando una prerogativa tipica di questo Barça ancora in corsa su tutti i fronti. È vero che quella blaugrana è una macchina da gol, siamo a metà marzo e le reti sono già 131 in tutte le competizioni , ma averne realizzati 21 grazie alle sostituzioni è sintomatico del gioco di Flick, capace di coinvolgere tutti i suoi interpreti (sono ben 19 i giocatori diversi andati a segno). E dà le dimensioni di questo valore aggiunto assoluto, quasi come poter contare su un attaccante in più. Per oltre un terzo, fatto dai piedi e dalle giocate di Ferran.

>

Leggi anche

Calcio
Con l’acquisto di Nkunku il Milan ha dato un segnale forte, ai suoi tifosi e anche al campionato
Il francese ha un hype superiore a Boniface o Harder e non si porta dietro quelle sensazioni negative che circondano altri attaccanti accostati ai rossoneri, come per esempio Vlahovic.
di Redazione Undici
Calcio
La sconfitta contro il Grimsby Town ha confermato che Ruben Amorim, almeno fino a questo momento, è il peggior allenatore del Manchester United nell’ultimo secolo
Il manager portoghese, arrivato in Inghilterra lo scorso novembre, sembra non aver nessuna soluzione a una crisi sempre più profonda
di Redazione Undici
Calcio
E così adesso sono sette anni che José Mourinho non riesce a qualificarsi per la Champions League
Il Fenerbahce è andato fuori ai playoff per il secondo anno di fila. Per il tecnico portoghese, le cose sono andate così anche con Roma e Tottenham.
di Redazione Undici
Calcio
Come funziona la clausola di recompra che tiene legato Nico Paz al Real Madrid (e che il Como vorrebbe provare a modificare, ma è molto difficile)
Vendendo il talento argentino a titolo definitivo, i blancos si sono però assicurati ben tre opzioni di riacquisto a una modica cifra: la più probabile è nel 2026 e il Como sta facendo tutto il possibile per rinegoziare l'accordo.
di Redazione Undici