Se si pensa al Real Madrid vengono subito in mente la grandezza e il palmarés del club di Florentino Pérez, il suo prestigio e soprattutto la capacità di attrarre i migliori giocatori al mondo. Non certo la produzione di uno spropositato numero di talenti, aspetto che viene associato più spesso ai rivali del Barcellona e alla Masía, il famoso settore giovanile dei blaugrana. Eppure il vivaio di blancos, che ha il suo centro a Valdebebas, nello stesso centro sportivo della prima squadra, è un’enorme fucina di giovani calciatori che da lì si trasferiscono in giro per la Spagna. Il nome in codice è La Fábrica e in questa stagione ha davvero scritto un pezzo di storia. 13 squadre del vivaio del Real Madrid, infatti, hanno vinto i rispettivi campionati, superando il record storico stabilito nella stagione 2022/23, quando erano state 12.
In settimana il presidente Florentino Pérez ha incontrato tutte le rose, chiacchierando con i ragazzi e ragazze e scattando diverse foto. I 13 capitani hanno posato insieme al numero uno per celebrare i successi della Juvenil A, B e C, dei Cadete A e B, delle Infantil A e B, delle Alevín B e C, dei Benjamín A e B e infine del Prebenjamín A e B. Per capire meglio di cosa si parla, è come se un club italiano avesse vinto il titolo in due categorie di primi calci, pulcini, esordienti, giovanissimi, allievi e in tre di Berretti.
Il vivaio delle merengues ha dimostrato ancora una volta perché è uno dei più vincenti del calcio spagnolo ed europeo. Che a Madrid si formino degli ottimi calciatori è senza ombra di dubbio, ma la finalità non è necessariamente rifornire la prima squadra. A differenza di quello che accade a Barcellona, dove tutto il sistema giovanile è pensato in funzione della formazione di giocatori da Barça, qui l’obiettivo è fare di questi ragazzi dei calciatori, indipendentemente dal fatto che possano vestire o meno la maglia bianca. Non a caso, viene da dire, nella rosa appena affidata a Xabi Alonso solo Frán García, Lucás Vasquez, Carvajal e il terzo portiere Frán Gonzalez arrivano dai campi di Valdebebas. In passato, però, gente come Hierro, Rau2l, Casillas sono partiti dal vivaio per diventare delle leggende del club. La seconda squadra, il Castilla, ora in terza divisione, è stata poi la base per la formazione di allenatori che sono passati al piano superiore. Un esempio su tutti è quello di Zidane che dopo un’annata di apprendistato ha preso il controllo della prima squadra – con cui ha conquistato tre Champions League di fila. Il Real ha poi disseminato una serie di giovani in giro per il mondo. Tra questi anche uno dei crack della Serie A, Nico Paz, che dopo i mesi al Como è pronto per tornare nella capitale spagnola.
«Sette delle nostre squadre», ha scritto la società in un comunicato, «hanno concluso il campionato senza perdere neanche una partita. Il nostro settore giovanile firma la miglior stagione della storia del club». In attesa di vedere come andrà il 2025/26 è certo che la Fábrica stia vivendo uno dei suoi momenti più dolci. Mentre alcune società si limitano a esaltare i propri giovani, il Real Madrid dimostra con i titoli che il suo vivaio è il migliore di Spagna. Nel club blanco non si formano solo calciatori per la prima squadra, ma si formano professionisti in grado di vivere di calcio, ovunque vadano.
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