Per preparare i giocatori alle temperature torride dei Mondiali 2026, Tuchel sta facendo allenare l’Inghilterra in tende riscaldate

Una pratica un po' estrema, esattamente come le temperature che troveranno i giocatori alla Coppa del Mondo del prossimo anno.

Una delle chiavi del Mondiale dell’anno prossimo, che si giocherà negli USA, in Canada e in Messico, sarà il caldo. Il ricordo di quanto avvenuto nel 1994, quando la finale tra Italia e Brasile si giocò ai quasi 40 gradi di Pasadena, vicino Los Angeles, è ancora vivo nella mente degli appassionati. Alle Nazionali partecipanti toccherà quindi abituarsi a delle condizioni davvero difficili. E c’è chi è partito molto presto a lavorare in questo senso, per esempio l’Inghilterra: il ct Thomas Tuchel, infatti, ha cominciato ad allenare i giocatori dei Tre leoni ad altissima temperatura, anche se siamo appena all’inizio del girone di qualificazione.

Come riportato dalla BBC, l’Inghilterra si trova a Girona, in Spagna, in ritiro per preparare la sfida contro Andorra di sabato 7 giugno – per la squadra di Tuchel si tratterà del terzo impegno di qualificazione dopo le vittorie di marzo contro Lettonia e Albania. Come parte delle sedute, i calciatori stanno effettuando alcuni test – per esempio delle sessioni di cyclette – all’interno di tende termiche surriscaldate che riproducono le condizioni estremamente calde e umide che potrebbero incontrare l’anno prossimo negli USA. Il commissario tecnico e lo staff dei preparatori atletici valuteranno la reazione dei giocatori a questa situazione estrema, e poi verificheranno anche e il loro percorso di recupero.

Parlando la scorsa settimana, Tuchel ha detto di aspettarsi che i suoi ragazzi «soffriranno« le difficili condizioni climatiche del torneo; inoltre il ct dell’Inghilterra ha giunto che si recherà negli Stati Uniti quest’estate per la Coppa del Mondo per Club, proprio per valutare di persona la situazione. Insomma, Tuchel non vuole lasciare niente al caso: «È importante vedere ora delle partite in America, e a Miami alle tre del pomeriggio», ha spiegato il tecnico. «Voglio vedere com’è. Dobbiamo capire come rinfrescare i giocatori, come farli bere. Quali sono le nostre opzioni. Vedremo, perché si gioca dopo la fine della stagione, quindi sarà una situazione molto simile a quella del 2026. Solo chi scenderà in campo potrà capire le reali condizioni, ma io ho fatto un pre-campionato a Orlando e sarei molto sorpreso se non soffrissimo». In queste parole non c’è nulla di così esagerato: secondo le previsioni e le tendenze meterologiche, le condizioni climatiche in 14 dei 16 stadi previsti per i Mondiali del 2026 potrebbero superare livelli “potenzialmente pericolosi” durante il torneo. Nella città ospitante di Dallas, tanto per fare un esempio, la temperatura media percepita supera i 28° per l’80% dei giorni di giugno e luglio. Proprio come se si giocasse sotto una tenda.

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