Tuchel sta trasformando gli allenamenti dell’Inghilterra in un nuovo capitolo di Matrix

Dopo le mega tende, ecco un'altra trovata anti-caldo del ct tedesco: pillole digitali da ingerire per il monitoraggio della temperatura corporea.

Ok, Thomas Tuchel ci ha abituato a metodi di allenamento particolari, diciamo anche strani. Ma quello che sta architettando il ct dell’Inghilterra in vista del mondiale 2026 ha davvero dell’incredibile. Tutto è iniziato coi mega tendoni surriscaldati, allestiti per abituare i giocatori al caldo che troveranno negli Stati Uniti, in Messico e in Canada nel 2026, ma ora il manager tedesco se n’è inventata una nuova.  Sempre per contrastare le temperature, Tuchel ha chiesto al gruppo di utilizzare delle pillole digitali che misurano la reazione del loro corpo alle sollecitazioni del caldo. Praticamente una sorta di capsula magica alla Matrix, biometrica, capace di di misurare la temperatura interna in condizioni estreme.

Come riportato dal Times, le capsule sono state utilizzate in una serie di test effettuati all’inizio della settimana in un campo di allenamento vicino a Girona, in Spagna. Uno di questi prevedeva che ogni giocatore si sedesse su una cyclette e pedalasse fino a esaurimento delle energie, il tutto dopo aver ingerito una pillola speciale contenente tecnologia digitale. Una volta scesi dalla bici, i medici potevano scansionare la pillola a distanza per ottenere un quadro preciso della temperatura interna raggiunta dal corpo del giocatore e, di conseguenza, della velocità con cui riusciva a raffreddarsi. Le prove fisiche, poi, sono state effettuate nelle già citate tende.

«È stato tosto», ha detto Cole Palmer. «Dentro le tende c’erano 35, 36 gradi e dovevamo raggiungere un certo livello di watt o qualcosa del genere sulla bici e mantenerlo per 45 minuti». Anche Eze ha descritto l’esperienza come estenuante, dicendo che era la prima volta che veniva testato in quel modo: «Si trattava di prendere quelle pillole prima della bici, poi dovevi restare sopra per circa tre quarti d’ora e non fermarti, monitoravano il battito cardiaco, la temperatura effettiva e tutte i dati correlati» ha spiegato l’attaccante del Crystal Palace.

Le condizioni climatiche previste negli USA, in Messico e in Canada durante i Mondiali sono una delle principali preoccupazioni di Tuchel. Per esempio, a luglio le temperature medie giornaliere di Dallas e Monterrey, due sedi del torneo, sono rispettivamente di 35°C e 34,4°C, mentre altri sei stadi superano in media i 30°C. Quando i Mondiali si sono giocati per l’ultima volta negli Stati Uniti, nel 1994, le temperature durante le partite superavano regolarmente i 37°C. La finale di Pasadena tra Italia e Brasile è stata disputata alle ore 12:30 della California, quindi a quasi 40 gradi.

Tuchel ha dichiarato che per l’edizione 2026 «la fatica sarà una delle parole chiave» e quindi vuole ridurne l’impatto sui giocatori. I test nascono dall’idea che ogni persona reagisca in modo diverso al caldo. L’obiettivo è quindi creare piani personalizzati per aiutare i giocatori ad adattarsi. «Ovviamente è stato piuttosto difficile, e 45 minuti su una bici sono lunghi», ha sottolineato Eze. «Ma è stato sicuramente utile. Sono valori che garantiscono qualche informazione su te stesso, su come reagisci in situazioni del genere. Serviva proprio per monitorare la temperatura interna, così potevano capire quanto fossi caldo durante l’allenamento, è stato interessante». Insomma, nonostante l’intenso sforzo, pare che la trovata di Tuchel abbia convinto tutti, staff e calciatori. Se tra un anno l’Inghilterra dovesse approcciare le partite meglio degli altri, soprattutto nei primi turni, sarà merito anche di questo trucchetto alla Matrix.

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