Il Betis sta facendo qualunque cosa per tenere Antony, al punto da proporre una specie di comproprietà al Manchester United

Il brasiliano ha fatto talmente bene, in sei mesi a Siviglia, che ora gli spagnoli cercano di convincere i Red Devils con armi e formule creative.

Grazie al prestito al Betis, Antony è un giocatore rigenerato. Fortissimo, determinante. Gli sono bastati cinque mesi abbonfdanti per mettere insieme nove gol e cinque assist in 26 partite. Praticamente lo stesso score accumulato in due travagliate annate al Manchester United. Il brasiliano ha trascinato i biancoverdi sivigliani in finale di Conference League. E oggi, mentre in Andalusia ci si lecca le ferite dopo il poker rimediato dal Chelsea, c’è ancora più voglia di rivalsa. Ancora più voglia di Antony. Che però al termine della stagione – il 30 giugno – farà ritorno ai Red Devils, proprietari del suo cartellino. A meno di qualche ribaltone di calciomercato, che gli andalusi stanno cercando di forzare in tutti i modi.

In questi giorni, infatti, gli emissari del club spagnolo sono volati fino a Old Trafford. Obiettivo della missione: convincere la dirigenza dello United. E stando alla stampa spagnola, adesso in casa Betis filtra un certo ottimismo: l’obiettivo dichiarato è estendere il prestito di Antony per un’altra stagione, con obbligo di riscatto al termine della medesima. Una clausola che a Manchester guardano con esitazione: è vero, il 25enne brasiliano in Premier League ha fatto flop, soprattutto a fronte dei 100 milioni spesi per accaparrarselo, consueto sproposito dei Red Devils. Ma gli è bastato giocare nell’ambiente giusto – come successo a molti altri ex giocatori dello United – per rispolverare il suo valore tecnico. E anche il valore di mercato di Antony è tornato così a risollevarsi. Lasciarselo scappare sul più bello sarebbe un grosso rischio.

La strategia del Betis è però la seguente: pagare 20 milioni agli inglesi fra un anno e garantire loro una cospicua percentuale sulla futura rivendita del fantasista. Una sorta di comproprietà. Il messaggio è chiaro, e ha pure una sua logica: il ragazzo da voi non si trova, fanno capire gli andalusi, noi invece l’abbiamo messo in condizioni ideali e la sua crescita è un vantaggio per tutti. Lo United ragiona, anche perché Antony ha manifestato con chiarezza la propria volontà di restare al Betis – dove avrebbe lo stipendio più alto dell’intera rosa, insieme a Isco: un ulteriore segnale di fiducia che a Manchester, al di là di un faraonico contratto, non si era tradotto sul campo. A questo punto dovrebbe essere discussa l’esatta percentuale sulla rivendita, attorno a cui i due club potrebbero trovare l’accordo. Ma pur di continuare il salto di qualità societario – il Betis la prossima stagione giocherà l’Europa League – a Siviglia sono pronti a rispolverare una formula comparabile alle vecchie comproprietà dei tempi che furono, un indimenticabile residuato del calcio(mercato) allitaliana. Palla allo United. Visto che, se di questi tempi arriva a Antony, è come minimo un assist.

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