Per costruire la sua super-squadra, il PSG ha speso meno di tanti club europei

A Parigi i soldi ci sono e sono tanti, inutile negarlo. Ma la squadra campione d'Europa ha anche dimostrato che ha saputo spenderli bene.

Dopo la pesante sconfitta del suo Atlético Madrid nel debutto al mondiale per club contro il PSG, Diego Simeone ha detto che «quando Luis Enrique ha avuto bisogno di un giocatore sulla sinistra, hanno tirato fuori 70 milioni per Kvaratskhelia a gennaio». Un modo per sottolineare che, come dire, c’è una profonda differenza di budget tra i Colchoneros e il club campione d’Europa. Queste parole un po’ acide erano sembrate anche un po’ delle scuse. Perché sì, è certamente vero che il PSG è uno dei club più ricchi del mondo. Ma è vero pure che i soldi non mancano neanche in casa Atletìi: nella scorsa sessione di mercato estiva i madrileni hanno speso 185 milioni di euro per comprare Julián Álvarez, Conor Gallagher, Robin Le Normand, Alexander Sorloth e per il prestito oneroso di Musso.

Simeone ha riportato quella che è una percezione comune, rispetto a ciò che fa il PSG. Nel senso che la squadra di proprietà del QSI, acronimo di Qatar Sports Investments, è arrivata nell’élite europea grazie a investimenti massicci e continui. Allo stesso tempo, però, il nuovo corso firmato da Luis Campos (direttore sportivo) e Luis Enrique (allenatore) ha un’anima diversa. E quindi da un po’ di tempo il reclutamento si fa in maniera diversa. Intendiamoci, la rosa dei francesi non è assolutamente costataa poco, ma ci sono comunque diversi club che hanno speso di più.

Sommando i costi di trasferimento dei 15 giocatori più utilizzati dal PSG in stagione, si arriva infatti a 558,32 milioni di euro: una cifra astronomica, va bene, ma ancora lontana da quella investita da altri club. Il Manchester City, per esempio, guida questa speciale classifica con un investimento di 658,7 milioni di euro per il proprio roster dei titolari; seguono Chelsea (654,2 milioni) e Liverpool (615,85 milioni). Anche il Manchester United, tanto per fare un esempio importante, ha speso 588 milioni per i suoi titolari. Eppure ha chiuso la Premier League al quintultimo posto. Fuori dall’Inghilterra, poche squadre possono reggere il confronto economico con il PSG. Il Real Madrid, per esempio, ha speso “solo” 460 milioni per i suoi 15 più utilizzati. Tuttavia, il club blanco ha una politica diversa: preferisce puntare su parametri zero, come Rüdiger, Mbappé e Alexander-Arnold, e quindi investe denaro in premi d’ingaggio e maxi-commissioni per agenti e intermediari. Per dire: l’arrivo di Mbappé è costato comunque 100 milioni, solo che questi soldi non compaiono nel bilancio dei trasferimenti.

Tra le big europee, anche il Bayern Monaco (371,2 milioni) e il Barcellona (317 milioni) risultano più “contenuti” nelle spese. I blaugrana, con i conti sempre in bilico, si sono affidati alla cantera, pescando dei ragazzi che sono o diventeranno dei top player come Lamine Yamal, Cubarsí, Balde, Fermín López e Casadó. E l’Atlético Madrid? I colchoneros hanno speso 287 milioni per i 15 titolari. I risultati, però, non sono all’altezza: terzi in Liga e a secco di trofei dal 2021. Al contrario, l’Inter, due volte finalista di Champions negli ultimi tre anni, sorprende con una rosa costata “soli” 173,9 milioni.

Come riportato da L’Équipe, dall’estate 2024 a oggi il PSG è solo il settimo club europeo per spesa totale sul mercato (239,92 milioni), dietro a Chelsea, Manchester City, Brighton e altre inglesi. In testa ci sono proprio i Blues, con un esborso di 459,81 milioni. Eppure, dopo un mercato 2023 deludente (tra i 95 milioni per Kolo Muani e i 65 per Gonçalo Ramos), il PSG sembra aver ritrovato il giusto equilibrio: sono sicuramente riusciti gli affari relativi a Désiré Doué (50 milioni per il dominatore della finale di Champions League), Willian Pacho (40) e João Neves (59,92). Insomma, si può dire: al PSG i soldi ci sono, è chiaro, ma il club francese ha dimostrato anche di saperli spendere bene.

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