Anche se sembra assurdo, l’Arabia Saudita sta giocando la Gold Cup e potrebbe diventare campione del Nord e Centro America

L'invito al torneo è parte di un'operazione commerciale più grande tra la CONCACAF e il fondo soveano PIF.
di Redazione Undici

Che ci crediate o no, l’Arabia Saudita stanotte affronterà il Messico nei quarti di finale di Gold Cup. No, non avete letto male: la Nazionale di Hervé Roger Renard, che ha sostituito Roberto Mancini, sta partecipando al campionato continentale CONCACAF, la Confederazione che sovrintende il calcio del Nord e Centro America. E ha anche superato il primo turno. Ci sarebbe anche da dire che la Gold Cup si sta disputando negli Stati Uniti, in contemporanea con il Mondiale per Club, altra stranezza non da poco. Ma questo paradosso si deve ai calendari intasati e agli enormi interessi economici che ci sono intorno al nuovo torneo FIFA. Tutt’altro discroso è quello che riguarda l’Arabia Saudita, invitata come ospite all’edizione 2025.

C’è da dire che non è una prima volta assoluta: era già successo che una rappresentativa extra-continentale fosse invitata a partecipare a un torneo col quale non c’entra niente. Era toccato al Qatar, che nel 2021 e nel 2023 partecipò alla Coppa America; stesso discorso anche per il Giappone 2019. Le due Nazionali vennero chiamate perché rispettivamente vincente e finalista della precedente Coppa d’Asia. Sempre guardando alla Gold Cup, gli inviti inviati a rappresentative di altri continenti sono stati la norma, soprattutto negli anni Novanta e nei primi anni Duemila. E il motivo era ed è molto semplice: le Nazionali minori del Nord e del Centro America non sono particolarmente competitive. E così, dal 1996 a oggi, otto squadre non CONCACAF hanno partecipato al torneo: Brasile (1996, 1998, 2003 – finalista nel ’96 e ’03), Colombia (2000, 2003, 2005), Ecuador (2002), Perù (2000), Sudafrica (2005), Corea del Sud (2000, 2002). Nessuna di queste ha mai vinto: a guidare  l’albo d’oro è infatti il Messico, con nove vittorie, seguito dagli Stati Uniti (sette) e dal Canada (una). Il Qatar (invitato nel 2021 e nel 2023) e l’Arabia Saudita hanno riaperto questo fronte.

Come analizzato dalla BBC, il caso dell’Arabia Saudita ha un’anima essenzialmente commerciale: la presenza di quest’anno (e anche per il 2027) è stata confermata a dicembre 2024 nell’ambito di un accordo di collaborazione che si esprime soprattutto fuori del campo. «Siamo molto lieti che, grazie alla nostra relazione con l’Asian Football Confederation (AFC), potremo collaborare con la Saudi Arabian Football Federation e il suo presidente Yasser Al-Misehal, sia sul campo che fuori». aveva scritto il presidente della CONCACAF, Victor Montagliani, in un comunicato ufficiale. In questo comunicato era stato ufficializzato un accordo di investimento con il Public Investment Fund (PIF) saudita, lo stesso fondo che controlla il Newcastle, le quattro squadre pià importanti della Saudi Pro League, il circuito LIV Golf e che possiede una quota della McLaren. L’obiettivo? Portare in Nord America più soldi possibili. Nei campi della Gold Cup sono stati predisposti logo e sponsor del PIF. Al momento dell’annuncio, Montagliani aveva spiegato che la «partnership strategica supporterà la confederazione nello sviluppo del calcio a tutti i livelli nella nostra regione». Come per tutte le operazioni in cui c’entra l’Arabia, anche in questo caso non sono mancate le accuse di sportswashing, poi tutto è rientrato.

Il ministro dello sport saudita Principe Abdulaziz bin Turki Al Faisal aveva già spiegato alla BBC, nel 2023, che gli investimenti senza precedenti nel settore sportivo mirano a ispirare i giovani a praticare attività fisica, ad aprire il Paese alla comunità internazionale, incrementare il turismo, creare posti di lavoro e offrire alle federazioni sportive opportunità di crescita. Al di là dei principi, c’è poi un discorso tecnico: sul campo i sauditi formano una Nazionale di qualità superiore rispetto a molte altre rappresentative CONCACAF, e infatti se la stanno cavando discretamente,. Dopo la vittoria all’esordio contro Haiti, sono stati sconfitti per 1-0 dagli Stati Uniti, per poi assicurarsi il passaggio agli ottavi pareggiando contro Trinidad & Tobago. Ora affronteranno una partita difficile, la più difficile in assoluto, ma in ogni caso sono lì.

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