Il nuovo Real Madrid di Xabi Alonso – come emerso chiaramente durante il Mondiale per Club – promette di essere una squadra più ambiziosa e audace sul piano tattico. Il possesso palla e i fraseggi ricordano da vicino il Bayer Leverkusen delle ultime stagioni. Ma l’evoluzione in realtà è già partita dagli allenamenti, dove la tecnologia gioca e giocherò un ruolo molto più importante rispetto al passato. Già durante il ritiro americano, pochi giorni dopo il suo arrivo sulla panchina del Real, Xabi Alonso aveva già imposto metodi di lavoro precisi e rigorosi, dando il via a una rivoluzione nel mondo blanco. L’idea è quella di controllare ogni dettaglio: in questo senso, uno degli strumenti più innovativi adottati durante la preparazione è il drone, utilizzato per riprendere dall’alto ogni allenamento al The Gardens North County District Park, quartier generale temporaneo del Real vicino a Miami. L’apparecchio, gestito da due membri dello staff e da un’azienda locale di Palm Beach, si alza fino a 50 metri prima di ogni seduta per registrare tutte le fasi di lavoro. Le immagini vengono poi analizzate per correggere posizionamenti e movimenti.
Accanto al drone è presente anche un’antenna GPS, che permette di monitorare in tempo reale lo spostamento dei giocatori sul campo. Le riprese e i dati raccolti diventano materiale di studio nelle lunghe sessioni video guidate da Xabi e dal suo staff. Il tutto è stato accolto con entusiasmo da parte dei giocatori, che secondo quanto scrive El Mundo «si sono dimostrati pronti a migliorarsi e adattarsi a questa nuova metodologia». Un altro aspetto fondamentale per il nuovo allenatore del Madrid è la prevenzione degli infortuni. Nonostante la presenza di un guru Antonio Pintus nello staff di Ancelotti, la scorsa stagione il Real ha pagato un numero elevato di assenze, sia per problemi traumatici che muscolari. Con un calendario sempre più denso, Xabi ha scelto di intervenire con strumenti scientifici e mirati. In particolare, per far fronte a potenziali rischi, il club ha adottato Thermohuman, un software che combina termografia a infrarossi e intelligenza artificiale per monitorare la temperatura cutanea degli atleti. Questo consente di individuare segnali di affaticamento, ottimizzare il recupero e ridurre il rischio di infortuni. A coordinare questo lavoro è Ismael Fernández, dottore in Scienze Motorie e CEO dell’azienda, entrato nello staff tecnico come analista dei Big Data.
La tecnologia, per Alonso, non è un semplice supporto, ma un elemento essenziale della sua idea di calcio. Dietro ogni scelta c’è metodo, analisi e uno sguardo rivolto al futuro. Una vera e propria evoluzione del modo di allenare, in cui scienza e sport si incontrano per portare il Real Madrid a un nuovo livello di eccellenza.