Braccia al cielo, dopo tre ore e 27 minuti di battaglia sull’erba: Flavio Cobolli batte Marin Cilic e, per la prima volta nel corso della sua giovane carriera, balza ai quarti di finale di un Grande Slam. Ora lo aspetta una prestigiosissima sfida contro Novak Djokovic, che ha battuto De Minaur dopo aver perso malamente (6-1) il primo set e che va a caccia dell’ottavo trofeo a Wimbledon. Per il fuoriclasse serbo, vincere il torneo significherebbe eguagliare sua maestà Roger Federer. Insomma, per Cobolli non sarà facile. Ma perché non continuare a sognare?
A pensarci bene, alla vigilia del torneo in pochi davano Cobolli tra i migliori otto. E invece eccolo là, nonostante sia il 24esimo nel ranking ATP. Merito di un tabellone quantomeno alla portata? In parte sì: Cobolli ha affrontato il kazako Zhukayev, il britannico Pinnington Jones, il ceco Mensik e infine il croato Cilic (rispettivamente il numero 244, 281, 17 e 83). Però le partite bisogna anche vincerle. E lui non le ha solo vinte, le ha dominate: soltanto un set concesso in quattro incontri, nella battaglia odierna risoltasi sul punteggio di 6-4, 6-4, 6-7(4), 7-6(3). Va poi sottolineato che Mensik, davanti a lui nel Ranking, ha appena 19 anni e un promettente futuro davanti a sé. Mentre lo stesso Cilic è una vecchia volpe del circuito: nel palmarès una finale proprio a Wimbledon – persa nel 2017 contro Federer – e un’altra all’Australian Open, un palmarés di tutto rispetto a cui va aggiunta la vittoria della Coppa Davis 2018 e l’argento olimpico nel doppio a Tokyo 2020. Se poi consideriamo che Cobolli è l’ottavo italiano di sempre a raggiungere i quarti a Wimbledon, i connotati dell’impresa ci sono tutti.
Gli highlights della sfida contro Cilic
«Questo momento non lo dimenticherò mai», ha sorriso Flavio. «È stata una partita incredibile, ho cercato di giocare alla mia maniera: penso sia questa la chiave per battere i migliori al mondo, soprattutto i tennisti più esperti. Ho cercato di essere aggressivo in ogni punto, mi sembra di aver giocato molto bene». Al punto da da guadagnarsi il prezioso pass per la sfida di domani, riuscendo a comandare il gioco in ogni frangente del torneo. In attesa di Sonego e Sinner, il primo tennista azzurro fra i grandi è lui. E ha tutto il futuro davanti a sé. Non è una notizia da poco, per il tennis italiano.