Il galateo del tennis resta una ferrea realtà. Anche nel 2025, soprattutto a Wimbledon. Dove l’All England Club – il comitato organizzatore del torneo – sta rifilando una serie di multe salatissime a molti partecipanti. Rei di condotta poco sportiva, maltrattamento di racchette ed equipaggiamento di gioco, sia pure il proprio, o di imprecazioni un po’ troppo plateali. Proprio sotto quest’ultima categoria ricade la sanzione più pesante comminata finora: è toccato al britannico Henry Patten, che se l’anno scorso ha avuto la gioia di vincere il doppio maschile, stavolta si è ritrovato a dover pagare la bellezza di 12.500 dollari. Non proprio la stessa cosa.
Nella fattispecie, lo scorso 29 giugno Patten era stato accusato di violenza verbale nei confronti di un membro dello staff all’interno di uno dei campi di allenamento. E ha già annunciato di voler fare ricorso al termine del torneo, anche se nel frattempo è stato eliminato in coppia con Harri Heliovaara ai quarti di finale. Decisamente non è andata come l’anno scorso.
Lo stesso trattamento è stato comunque riservato anche sul versante femminile, con Amanda Anisimova – finalista a sorpresa dopo aver battuto la testa di serie Sabalenka – punita per condotta antisportiva durante la partita del quarto round vinta contro Linda Noskova. Ammenda col tariffario di Wimbledon: 4000 dollari. Per lo stesso motivo, evidentemente con modalità più gravi, al francese Theo Arribage è toccato versarne 7500. Mentre al connazionale Adrian Mannarino è andata leggermente meglio: 6000.
In totale, finora sono stati multati sette tennisti uomini e otto donne. Rispettivamente per 36.000 e 29.500 dollari complessivi: basteranno e avanzeranno per rimettere in sesto i prati di Wimbledon. E se gli insulti verso terzi o la mancanza di fair play vanno comprensibilmente inseriti nel contesto della sanzione disciplinare o pecuniaria, è ben più difficile inquadrare gli altri “capi d’accusa”. Fino a quanti decibel è consentita l’imprecazione nel corso di un game? Da quando esiste un comitato per i diritti delle racchette, che non possono venire maltrattate nemmeno dai legittimi proprietari in preda a raptus agonistici? Nel dubbio, i vigili inglesi annotano tutto e passano all’incasso. I tennisti devono restare al gioco. Letteralmente.