Se vi state chiedendo perché Laurienté abbia scelto il Sunderland al posto di aspettare il Bologna, qualora fosse partito Ndoye, allora non sapete cosa stanno combinando i Black Cats sul mercato. Il Sunderland, guidato dell’ex ds della Roma Ghisolfi, ha infatti speso 135 milioni durante questa sessione estiva. E non sembra intenzionato a fermarsi, anzi.
Ok, certo: diversi grandi club, vale a dire Chelsea, Liverpool, Real Madrid, Manchester City e Tottenham, hanno già sperperato generosamente i loro futuri introiti della Champions League. Ma la squadra che ha speso di più dopo di loro è proprio il neopromosso Sunderland, che dopo l’acquisizione record di Habib Diarra (31,5 milioni), e poi di Simon Adingra, Enzo Le Fée, Chemsdine Talbi, Noah Sadiki e il free agent Reinildo Mandava, adesso anche il già citato Armand Laurienté sta per diventare il settimo nuovo arrivo al Sunderland. Secondo i media inglesi, l’operazione costerà 20 milioni di euro. E nel mirino ci sarebbero altri acquisti: in questo senso, l’ultima voce conduce addirittura ad André-Frank Zambo Anguissa, centrocampista del Napoli campione d’Italia
Il Sunderland è retrocesso dalla Premier League nel 2017, per poi sprofondare addirittura nella terza divisione inglese dopo una sola stagione in Championship. Naturalmente anche il budget per i trasferimenti è crollato: tra il 2019 e il 2021, il club ha speso meno di un milione di euro in nuovi acquisti; se guardiamo alla sola stagione 2021/22, quando militavano in League One, la terza divisione della piramide calcistica inglese, i Black Cats non aveva speso più 240 mila euro per prendere nuovi giocatori – una crisi narrata nella famosa serie Netflix Sunderland Till I die.
Ma ora il Sunderland è tornato in massima serie, con i relativi milioni da spendere. Il record di spesa della squadra è stato già superato all’inizio dell’estate e il tetto continua ad alzarsi. La domanda, però, è: cosa succederà se le cose andranno male di nuovo? Anche considerando il paracadute finanziario inglese, che garantisce ai club retrocessi di continuare a beneficiare dei soldi della Premier League, la dirigenza sta giocando una pericolosa partita finanziaria. Per ora però nel Nord-Est dell’Inghilterra non ci vogliono pensare, ma focalizzarsi solo sul derby contro il Newcastle e soprattutto sul far risuonare, otto anni dopo, quel “I can’t help falling in love with you” alla prima in Premier allo Stadium of Light, il 16 agosto contro il West Ham.