Che il numero 55 del ranking ATP vinca un 250 estivo non sarebbe neanche una gran notizia, se non fosse che siamo nell’era dell’Italia che domina il tennis. Perché il terzo titolo in carriera del ragazzo nato in Argentina, ma che ha scelto di rappresentare il nostro Paese, significa ancora una volta che l’Italia è la superpotenza di questo sport. Oggi, quella contro l’olandese De Jong era una partita alla portata di Darderi. Dopo la convincente vittoria di ieri in semifinale contro Cerundolo, un vecchio volpone della terra rossa, in questa domenica si aspettava solo il suo trionfo a Bastad, in Svezia. Eppure non è stata proprio una passeggiata: De Jong ha approcciato il match subito in modo aggressivo, breakando subito e fuggendo sul 3-0, prima di venir raggiunto sul 3-3 da un Darderi che ha fatto un po’ di fatica ad ingranare ma quando ha trovato i suoi colpi ha chiuso serenamente il primo set sul 6-4.
Il secondo, invece, è stato tutt’altra storia. Darderi non ha mai preso ritmo, non è riuscito a liberare il dritto ed è sembrato un po’ contratto al servizio. Tutto quello che non aveva mostrato nel corso del torneo, in cui ha fatto vedere di essere cresciuto in diversi fondamentali. Segnali di fiducia per continuare a lavorare sull’obiettivo di entrare nei top 10-. Un traguardo non impossibile, considerando che Darderi come best ranking è stato numero 32 del mondo.
E come uno da top 30 ha cominciato il terzo set della finale di Bastad, breakando nel quarto e poi nel decisivo nono gioco, finendo quasi in lacrime per un successo che sulla terra, la sua superficie preferita, vuol dire tripletta. Luciano è stato molto bravo nella gestione della partita che poteva scivolare via dopo il secondo set, considerando anche la pressione di essere il favorito. Tutta tensione che si è liberata dopo il match point, quando Darderi ha potuto urlare tutta la sua goia per aver raggiunto Canè, Gaudenzi, Seppi e Cecchinato come titoli centrati in carriera. Per l’Italia è la 14esima vittoria in stagione, l’ennesima testimonianza, semmai ce ne fosse bisogno, dell’eccellenza del tennis azzurro.