Forse stiamo parlando troppo poco di Evan Ferguson alla Roma (e per Gasperini è un’ottima notizia)

L'attaccante irlandese, appena arrivato in giallorosso, era considerato uno dei più grandi talenti d'Europa.
di Redazione Undici
21 Luglio 2025

Nel calcio contemporaneo due anni possono essere un’eternità, e spesso lo sono. Ma restano comunque due anni, cioè un periodo breve, in cui le cose non possono essere cambiate più di tanto. Nel caso di specie, soltanto due anni fa Evan Ferguson era considerato come uno degli attaccanti più promettenti del panorama europeo. Non a caso, viene da dire, a novembre 2023 – quindi ancora meno di due anni fa – il Brighton lo blindò con un contratto fino al 2029, senza clausola rescissoria, con l’obiettivo di metterlo al centro del suo progetto. Sembrò una mossa giustissima, addirittura inevitabile: Ferguson aveva festeggiato da poco i 19 anni ed era reduce da una stagione da dieci reti in 25 partite. Persino Didier Deschamps, che l’aveva affrontato in una sfida di qualificazione agli Europei con la Nazionale francese, aveva detto che «Ferguson ha delle qualità enormi».

Oggi Ferguson diventa un nuovo giocatore della Roma, e l’affare è passato quasi inosservato. Sembra incredibile, ma è andata e sta andando proprio così. Perché nel frattempo Ferguson si è perso, ha subito alcuni infortuni molto fastidiosi – al tendine rotuleo, alla schiena, alla caviglia – e nell’ultima stagione è stato superato, nelle gerarchie offensive del Brighton, da Danny Welbeck, João Pedro e Georginio Rutter. Al punto che, a gennaio scorso, tutti erano concordi sul fatto che un prestito semestrale al West Ham – squadra allenata da Graham Potter, il manager che aveva lanciato Ferguson da teenager – avrebbe potuto aiutare il giovane attaccante irlandese a ritrovarsi, a rilanciarsi. Ebbene, non è andata così: otto presenze, zero gol e ritorno al Brighton.

La Roma, per Ferguson, è quindi una grande chance. Una chance di ritorno, di rinascita. Perché, come detto tra le righe in precedenza, le qualità ci sono, sono evidenti, visto che parliamo di una punta dalla grande struttura fisica (è alto 1 metro e 88) ma anche dinamica, in grado di muoversi a pendolo tra rientri a centrocampo e attacco della profondità, che può giocare da unico terminale offensivo ma può anche esprimersi bene accanto a un centravanti di peso – in questo senso la coppia con Dovbyk potrebbe essere davvero promettente. Un’altra caratteristica interessante di Ferguson è la sua capacità di prendere la porta da qualsiasi posizione, è un attaccante che ama molto puntare la difesa avversaria palla al piede per poi concludere anche dalla media distanza.

Per la Roma e per Gasperini, il fatto che il trasferimento di questo giocatore qui – al netto ovviamente di quella che sarà la sua reale condizione dopo due anni difficili – sia passato sotto silenzio, come dire, è un’ottima notizia. Perché allenterà la pressioni su di lui e sulla squadra, perché permetterà al tecnico giallorosso di capire se e come incastrare Ferguson in un reparto offensivo in cui ci sono già Dovbyk, Dybala, Soulé e Pellegrini. Anche la formula del trasferimento può essere un aiuto, in questo senso: Ferguson è arrivato alla Roma in prestito oneroso (tre milioni) con diritto di riscatto – che può diventare obbligo a determinate condizioni. Insomma, Gasperini avrà tutto il tempo e tutto il modo per provare a recuperare un gran talento, uno che sembrava non potesse mai arrivare in Italia – il Brighton aveva chiesto 100 milioni di sterline a tutte le big di Premier che si erano dette interessate – e invece adesso è qui. Per ribaltare queste ultime due stagioni, per tornare a due anni fa. In questo senso, Gasperini può essere davvero il tecnico giusto.

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