L’Old Trafford di Manchester è uno di quei templi del calcio che non si vorrebbe mai che venissero abbandonati. Eppure, dopo aver salutato stadi storici come l’Olympiastadion di Monaco, il Vicente Cálderon di Madrid o Highbury, White Hart Lane o Goodison Park, ce ne dovremo fare una ragione e pensare che lo United possa giocare altrove. Più precisamente in un impianto da 100mila posti, per cui la richiesta di abbonamenti è già così alta che ha scatenato una vera e propria asta. Il club da anni non è più ai vertici della Premier, anzi fa fatica a qualificarsi anche solo per le coppe europee. Eppure il brand va fortissimo: insieme a Real Madrid e Barcellona, il Manchester United è una delle squadre con più tifosi al mondo e spopola negli Stati Uniti e soprattutto nel sud est asiatico.
Secondo le stime del Manchester United, il progetto dello stadio, presentato a marzo da Sir Norman Foster e dal suo studio Foster + Partners, costerebbe oltre due miliardi di sterline e non sarebbe pronto prima dell’inizio della stagione 2031-32. Per la gestione dell’iniziativa, la società si è affidata alla PSL, CSL International, una holding di consulenza americana che aiuta le franchigie NBA, NFL, MLB o NHL nel passaggio dall’arena vecchia a quella nuova. D’altra parte i comproprietari del clbu – la mfamiglia Glazer e Jim Ratcliffe, businessman di INEOS Group a cui è stato affidato il management – hanno voluto giocare semplice, scegliendo dei connazionali abituati a certi tipi di operazioni.
La CSL ha suggerito l’introduzione di una licenza personale per il posto a sedere (Personal Seat Licence, o PSL). Una delle tante idee discusse durante recenti sessioni di focus group organizzate con i tifosi. Il possessore della licenza dovrebbe comunque pagare un abbonamento stagionale ogni anno. Se non lo facesse in una stagione, il club si riprenderebbe il posto e la licenza verrebbe annullata. Così facendo ai tifosi verrebbe garantito di mantenere lo stesso posto ogni anno, ma dovrebbero pagare per questo privilegio, anche fino a 4mila sterline a seconda dei settori dello stadio. Tali entrate potrebbero aiutare il club a raccogliere decine o centinaia di milioni di sterline da destinare alla costruzione del nuovo stadio. La proposta non è stata così apprezzata dai fan che, giustamente, si sono chiesti per quale motivo si dovesse essere costretti a svenarsi per trovare uno tra i centomila e rotti posti disponibili. Il club ha comunque comunicato che l’introduzione delle licenze è solo un’ipotesi.
Durante i focus group si sono discussi diversi modelli di prezzo per i biglietti e gli abbonamenti. Ai vari gruppi sono stati presentati scenari differenti per valutare le reazioni. Alle consultazioni hanno partecipato abbonati, membri del club e acquirenti di pacchetti hospitality. Anche solo la possibilità che lo United possa diventare il primo club della Premier League a introdurre le licenze per i posti preoccupa molti tifosi, anche perché il costo degli abbonamenti per la prossima stagione è in aumento. Per sedersi a Old Trafford per le venti partite di Premier si dovranno tirare fuori tra le 608 e le 1.121 sterline, con un aumento del 5%.
Il sistema delle licenze non è proprio un’assoluta novità. A gennaio il Barcellona aveva raccolto circa 86 milioni di sterline vendendo 475 licenze per i posti VIP del suo nuovo stadio a ricchi investitori del Medio Oriente. Circa il 20% del nuovo stadio dello United sarà riservato a pacchetti hospitality. Oltre ai prezzi, i tifosi coinvolti nei focus group hanno discusso anche di caratteristiche desiderate, prodotti e dell’esperienza allo stadio. Il nuovo impianto verrebbe costruito sullo stesso sito dell’attuale Old Trafford. Un sondaggio commissionato dal club nel novembre 2024 aveva infatti rilevato che il 52% dei tifosi è favorevole a un nuovo stadio, mentre il 31% preferirebbe ristrutturare Old Trafford. Della stessa idea anche Ratcliffe che ha già dichiarato di sostenere il piano. Anche perché, se dovessero essere confermate le licenze, nelle casse dello United entrerebbero un sacco di soldi.