Trump ha il trofeo del Mondiale per Club nello Studio Ovale, ma la FIFA ha spiegato che si tratta di una copia

Secondo la FIFA esistono tre versioni dello stesso premio
di Redazione Undici 21 Agosto 2025 alle 08:18

Sono state diverse le iniziative bizzarre e al limite dell’inopportuno adottate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante la prima edizione del Mondiale per club, svoltasi dal 14 giugno al 13 luglio scorso nel suo Paese. Dall’incontro con i giornalisti per parlare di Medio Oriente con sullo sfondo i giocatori della Juventus, con annessa polemica sull’empowerment femminile, alla presenza un po’ troppo ingombrante sul palco della premiazione dei giocatori del Chelsea nel giorno della finale, con tanto di comparsata nelle foto di rito. Oltre all’avvertimento, più o meno camuffato sotto forma di scherzo, di tenersi il trofeo del CWC alla Casa Bianca.

Per fortuna almeno nell’ultimo caso si trattava di una boutade. Come riporta infatti la BBC, il trofeo nello Studio Ovale c’è, ma è una copia dell’originale. Quando la Casa Bianca ha pubblicato una foto di Trump mentre incontrava i leader mondiali nello Studio Ovale questa settimana, infatti, i più attenti appassionati di calcio avranno notato un oggetto insolito in bella vista: appunto il trofeo della Coppa del Mondo per Club, che il Chelsea ha vinto battendo il Paris Saint-Germain.  L’immagine ha spinto molte persone sui social media a chiedersi perché il premio si trovasse in uno degli uffici più importanti del mondo, a poche settimane dalla vittoria della squadra di Enzo Maresca al MetLife Stadium.

Dopo la finale di luglio, il presidente Trump ha dichiarato di essersi sentito dire che poteva tenere il trofeo in riconoscimento del fatto che gli Stati Uniti avessero ospitato il torneo, durato un mese. «Ho detto: “Quando verrete a prendere il trofeo?” Mi hanno risposto che non sarebbero tornati a prenderlo, di tenerlo per sempre nello Studio Ovale, tanto ne stavano preparando uno nuovo – ha raccontato in un’intervista a DAZN – e in effetti ne hanno fatto uno nuovo. Quindi è stato abbastanza emozionante, ma ora è nello Studio Ovale».

Come spesso accade, però, anche in questo caso l’affermazione del presidente americano è una sparata. Secondo la FIFA, la realtà è un po’ diversa. Esistono infatti tre trofei della Coppa del Mondo per Club. La versione originale, incisa, è esposta a Zurigo, in Svizzera, presso la sede della Fifa, come avviene per tutti i trofei Fifa, inclusa la Coppa del Mondo. Una replica appartiene al Chelsea, e i campioni l’hanno mostrata durante un’amichevole pre-campionato contro il Milan e la terza versione è proprio quella dello Studio Ovale. Il motivo? Come spiegato dall’organizzazione mondiale del calcio alla BBC Sport era «in riconoscimento degli eccezionali ospiti del torneo del 2025».

Sul concetto di “eccezionali ospiti” ci sarebbe da discutere, visto che l’evento ha visto susseguirsi una serie di problemi, legati alla scarsa affluenza di pubblico (oltre un milione di posti vuoti durante il torneo) alle gestioni delle condizioni meteorologiche, con partite sospese anche per due ore e alla qualità dei terreni di gioco, ma tant’è. In un episodio insolito, poi, al termine della finale Trump ha consegnato il trofeo al Chelsea ma è rimasto sul palco dopo la cerimonia, festeggiando con i giocatori, che hanno dichiarato di essere rimasti «un po’ confusi». Dopo il trionfo dei Blues, Trump ha consegnato il premio al capitano del Chelsea Reece James, prima che il presidente della Fifa Gianni Infantino lo invitasse a farsi da parte. Eppure Trump è rimasto accanto a James e al portiere Robert Sanchez, applaudendo mentre James sollevava il trofeo, restando sul palco per qualche secondo prima di allontanarsi insieme a Infantino. Non proprio il miglior esempio di sobrietà.

>

Leggi anche

Calcio
Cole Palmer ha registrato il brand “Cold Palmer” per commercializzare prodotti col suo suo nome, ma un’azienda vinicola di Bordeaux gli ha fatto causa
Château Palmer sta cercando di bloccare la commercializzazione di un vino "Cold Palmer, e non è difficile intuire perché.
di Redazione Undici
Calcio
Kevin Trapp è andato al Paris FC, e nella sua scelta forse c’entra anche la volontà di avviare una nuova carriera: quella di modello
Il portiere tedesco è un appassionato di moda e il club francese è di proprietà della famiglia Arnault, che gestisce Louis Vuitton e tanti altri brand.
di Redazione Undici
Calcio
Adrien Rabiot non riesce proprio a stare lontano dai guai, e forse è per questo che ci piace così tanto
La burrascosa rottura con il Marsiglia è perfettamente in linea con la storia del giocatore, in continuo oscillare tra qualità e sregolatezza.
di Redazione Undici
Calcio
La Ligue 1 è diventata una delle destinazioni preferite per i giovani calciatori inglesi che non trovano spazio in Premier League
Giovani in rampa di lancio, gregari e veterani in declino: sempre più giocatori inglesi stanno trovando una seconda Premier al di là della Manica. Questione di vicinanza, e di familiare fisicità del calcio.
di Redazione Undici