Grazie all’incredibile contratto che ha firmato in Arabia Saudita, Cristiano Ronaldo è diventato il primo calciatore miliardario della storia

Lo scrive Bloomberg, ed è tutto grazie al faraonico rinnovo con l'Al-Nassr. Più decisivo di qualunque sponsorizzazione tra CR7 e i grandi brand globali.
di Redazione Undici 08 Ottobre 2025 alle 16:02

Almeno sotto il profilo economico sono tutti d’accordo. I numeri non mentono: non solo CR7 è il calciatore più ricco di tutti i tempi – con la prospettiva di restarlo per parecchio – ma da oggi è anche il primo di sempre a entrare nel ristretto club dei miliardari. Lo rivela Bloomberg, che racconta come il patrimonio del 40enne portoghese, dopo lo stellare rinnovo contrattuale firmato in estate con l’Al-Nassr, abbia sfondato la simbolica soglia del miliardo di dollari. Arrivando a 1,4, per la precisione. Cifre totalmente inesplorate per il mondo del pallone – anche per Leo Messi, l’altro duopolista della sua epoca che tuttavia, dopo l’addio all’Europa, ha fatto scelte meno remunerative: la MLS non è l’Arabia Saudita.

La stima è stata effettuata dal Bloomberg Billionaires Index, uno specifico indicatore della ricchezza dei paperoni – non solo dello sport – elaborato dall’autorevole agenzia di stampa e divulgazione finanziaria. Tiene conto non soltanto dello stipendio di Cristiano Ronaldo, ma anche di tutti i suoi innumerevoli asset: immobili, investimenti, diritti d’autore, sponsorizzazioni coi grandi marchi globali (da Armani a Nike, la lista è lunga). La svolta però è arrivata con l’estensione del suo rapporto con l’Al-Nassr, per la bellezza di 400 milioni di dollari. “Per quanto in molti abbiano dubitato delle sue ambizioni agonistiche”, scrive Bloomberg, “il trasferimento in Arabia Saudita ha sbloccato uno dei contratti più straordinari della storia del calcio, così come il più alto compenso annuale per uno sportivo. I proventi sauditi sono inoltre defiscalizzati – un aspetto determinante – e il suo contratto include anche degli extra come una partecipazione azionaria nel club e l’accesso a un jet privato”.

Un’analisi a trecentosessantagradi come quella di Bloomberg è qualcosa di inedito nel mondo dello sport. Di classifiche sugli stipendi ce ne sono – Forbes ne pubblica una ogni anno – e rivelano come il calcio sia una disciplina molto meno redditizia di tante altre: tolti CR7 e Messi, le top ten sono regolarmente appannaggio di pugili, cestisti, giocatori di football americano, golf o tennis. Ma se tre indizi fanno una prova, anche a questa voce Ronaldo è il primo in assoluto dal 2023 in poi – e il secondo, dietro Floyd Mayweather, nel decennio 2010-19. Eppure, nonostante l’ascesa esponenziale, ormai da grande multinazionale più che da vip, l’ex Juve e Real è ancora lontano dagli uomini di sport più ricchi della storia. Sono in pochi a superarlo, ma non di poco: Tiger Woods ha oltrepassato da tempo quota 2 miliardi di dollari, mentre il patrimonio di Michael Jordan – da trent’anni l’incontrastato numero uno – ha raggiunto i 3,5. Circa l’intero Pil del Belize.

CR7 prende appunti da His Airness e diversifica, diventa dirigente sportivo, investe pure nel cinema. E se sul piano tecnico nessuno sarà mai d’accordo, su quello finanziario il distacco con Messi si allarga sempre di più. “Per lungo tempo, lui e Lionel hanno guadagnato cifre simili”, continua Bloomberg. “Ma la divergenza è emersa drasticamente quando Ronaldo si è trasferito nel Golfo e Messi all’Inter Miami”. Attenzione però alla postilla finale: “Dopo il ritiro l’argentino rileverà una quota del club americano: un affare che potrebbe riportarlo ancora una volta sullo stesso livello del rivale di sempre”. Cristiano l’aspetta in cima a tutto l’oro del mondo.

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