Da mesi, ormai, si parla della possibilità di allargare il Mondiale 2030, di portarlo fino a 64 squadre qualificate. L’idea, arrivata dal Sud America e che stuzzica la FIFA, sarebbe quella di celebrare il torneo del centenario – la prima edizione della Coppa del Mondo si svolse nel 1930 in Uruguay – con una formula mastodontica e più inclusiva: Alejandro Domínguez, presidente CONMEBOL, ha guidato le prime trattative con Infantino e poi ha spiegato che «un 50esimo compleanno non si festeggia come il 49esimo o il 51esimo, vorrei invitarvi a riflettere insieme su questo punto e a realizzare qualcosa che il mondo sta aspettando, che la comunità calcistica merita». Il problema, però, è che questa proposta non è piaciuta a nessuno. E per nessuno, intendiamo proprio nessuno: dopo le reticenze manifestate da UEFA, CONCACAF (la confederazione del Nord e del Centro America) e AFC (la confederazione asiatica), ora anche dal Sud America sono arrivati dei feedback negativi. Secondo quanto riporta il Guardian, infatti, sette federazioni CONMEBOL hanno fatto sapere che non sosterranno la proposta.
Ma andiamo con ordine, partendo cioè dall’individuare quali sono le Federazioni che spingono verso l’allargamento del Mondiale 2030: si tratta di Paraguay, Uruguay e Argentina, ovvero i tre Paesi scelti per ospitare tre partite – una a testa – della fase iniziale del torneo. L’obiettivo dei dirigenti coinvolti nel progetto è quello di aumentare il numero di partite da ospitare/organizzare, in modo da ottenere maggiori ricavi. Il problema, però, è che tutte le altre Federazioni iscritte alla CONMEBOL (sette su dieci, in ordine alfabetico: Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela) vogliono salvaguardare il girone unico di qualificazione ai Mondiali, vale a dire la loro più grande fonte di reddito. Con l’allargamento della fase finale a 64 squadre, il mega-torneo da 18 partite per Nazionale – un format criticato e controverso, ma che funziona molto bene dal punto di vista economico – perderebbe quasi completamente il suo appeal.
Inoltre, scrive sempre il Guardian, le sette Federazioni sudamericane non coinvolte nel progetto credono che Paraguay, Uruguay e Argentina sarebbero gli unici Paesi a beneficiare di un eventuale allargamento. Che, di fatto, porterebbe la fase finale a un formato addirittura doppio rispetto a quello varato nel 1998 (prima edizione a 32 squadre), prima ancora di “sperimentare” sul campo la struttura con 48 squadre qualificate. In ogni caso, qualsiasi decisione spetterebbe Consiglio della FIFA, che al momento non ha ancora fatto partire l’iter formale per un progetto di questo tipo.