C’entrano le traiettorie di Declan Rice. C’entrano le trovate tattiche di Arteta. Ma soprattutto, c’entra un agglomerato di calciatori senza rivali quando si tratta di decidere le partite su palla inattiva – peccato che Juninho Pernambucano non giochi più da un pezzo: sarebbe stato la ciliegina sulla torta di quest’Arsenal. “Lavoriamo tanto su queste situazioni di gioco”, ha raccontato Gabriel, tra i difensori dei Gunners che più beneficiano degli spioventi dei compagni su corner o calcio di punizione. “Non è una questione personale: è un’identità di squadra, è il modo in cui attacchiamo l’area, in cui ci crediamo e ci buttiamo su ogni pallone. E poi certo, come batte Declan è incredibile”.
Eppure non c’è soltanto il centrocampista inglese, diventato un’icona del concetto soprattutto dopo la doppietta che lo scorso aprile aveva eliminato il Real Madrid dalla Champions League. Perché l’Arsenal ha anche Martin Odegaard. Bukayo Saka. Due mancini che bilanciano l’educatissimo piede destro di Rice. E questo mix garantisce alla squadra un’eccezionale varietà di soluzioni di alto livello: lo sa bene l’allenatore, che anche attraverso i calci piazzati sta costruendo le fortune dei Gunners. Basti pensare che dall’inizio della stagione 2023/24, Rice e compagni hanno realizzato 33 gol a partire da un corner: nello stesso periodo, nessun’altra squadra di Premier League ha superato i 20. Un vero e proprio marchio di fabbrica.
“Si tratta di una qualità che sappiamo di avere in relazione ai nostri giocatori in campo, tra chi calcia e chi attacca l’area di rigore”, spiegava Arteta l’anno scorso. “Abbiamo creduto fortemente che Rice potesse diventare un pericolo continuo in questo senso, ma ora possiamo contare anche su altri ottimi interpreti. Saka per esempio è il miglior battitore di corner dalla destra in tutta la Premier quando la palla è indirizzata sul secondo palo dell’area piccola (lo spiega questa cervellotica statistica di The Athletic), trovando la deviazione vincente di Gabriel, Trossard o un altro compagno il 68% delle volte.
E in generale, le traiettorie più letali dei Gunners sono tutte indirizzate lì: nei pressi della porta avversaria, schiacciando la difesa e mettendo pressione al portiere. Che calci Rice o qualcun altro poco importa. Arteta – che da calciatore era pure un eccellente punizionista – sa mischiare le carte per non dare punti di riferimento anche in questo senso, sfoderando spesso e volentieri gli schemi più efficaci a seconda della squadra da affrontare. Ma con altrettanta lungimiranza si è dotato nel tempo dei giocatori migliori sul mercato per sfruttare questo fondamentale. Fino a farlo diventare il valore aggiunto di una stagione sin qui perfetta.