Contro il Tottenham, Moisés Caicedo ha dimostrato di essere diventato uno dei migliori centrocampisti al mondo

L'ecuadoriano è diventato l'anima tecnica e caratteriale dei Blues, alzando il suo rendimento anche in zona gol.
di Redazione Undici 02 Novembre 2025 alle 09:45

È sempre stato uno di quei giocatori un po’ nascosti, di cui ci si accorgeva poco, ma che in qualche modo risultava sempre decisivo, con un recupero, una giocata, un dribbling giusto a innescare una ripartenza o una traccia per mandare in porta il compagno. Uno di quelli di cui andavi a leggere le statistiche e ti chiedevi quando avesse messo insieme certe cifre. Sarà per questo che il Chelsea, in un’operazione di grande lungimiranza, nell’estate del 2023 ha sborsato 116 milioni di euro per acquistarlo dal Brighton, in una lotta di mercato con il Liverpool durata una finestra intera. Una cifra spaventosa quella spesa per Moisés Caicedo. Eppure adesso fa molto meno rumore, perché l’ecuadoriano ha messo le insegne al neon sulla sua stagione, diventando uno dei migliori centrocampisti della Premier League e quindi del mondo.

Nell’ultimo anno, infatti, il rendimento di Caicedo si è impennato. Sembra trovarsi benissimo nei nuovi principi tattici portati da Maresca, metabolizzati dai Blues da gennaio in poi, quando la squadra ha fatto quello scatto in termini di intensità, controllo del ritmo e tecnica in velocità che l’ha portata a qualificarsi per la Champions League, a vincere la Conference League e soprattutto, in estate, il Mondiale per club. Aspetto non scontato per un gruppo che, come ricordato dallo stesso allenatore italiano, ha un’età media che va dai 21 anni ai 21 e mezzo. In questo contesto Caicedo, un 2001, pare un veterano. E da veterano si è preso la leadership, prima sul campo e ora anche nello spogliatoio. Poche parole ma sempre nei modi, tempi e toni corretti.

Dal punto di vista tattico, poi, le funzioni che chiede Maresca si adattano splendidamente alle sue caratteristiche. È lui che guida i tempi di pressing e di riaggressione. Il Tottenham, sconfitto ieri a domicilio in una dei match più delicati della stagione, lo ha capito fin troppo bene. Il Chelsea si presentava nel Nord di Londra obbligato a vincere per raddrizzare il nono posto in classifica, frutto di diversi punti persi per troppa foga, per quell’entusiasmo e voglia di dominare la partita tipici di teenager che si gasano. Senza alternative, i Blues hanno assaltato ferocemente gli Spurs, andando a prenderli fin nella loro area di rigore e costringendoli a liberarsi del pallone in fretta. Lo 0-1 poi decisivo di Joao Pedro è nato da un recupero nell’ultimo terzo di campo su Van de ven, guidato, guarda un po’, proprio da Caicedo, autore dell’assist. Il 25 in maglia blu è stato ovunque. Non ha mai fatto respirare il riferimento diretto, Sarr, attaccato ai limiti della sua area quando era girato di spalle. In questo modo il Tottenham non ha trovato le sue classiche uscite dal basso e ha dovuto abbassare sempre di più il baricentro. Il mediano ecuadoriano, poi, ha lavorato molto bene sulle linee di passaggio esterne, fungendo da schermo per tutti quei palloni che arrivavano nella zona di Kudus.

La sua prestazione in fase di non possesso, però, non è certo una novità. Quello che l’ex Brighton ha aggiunto in questa stagione è l’evoluzione nell’altra parte del gioco, quando ha la palla nei piedi nelle trequarti avversaria. Molto più sicuro nella gestione, ora tenta più spesso l’imbucata, l’azione personale o il tiro da fuori area. I quattro gol in 14 partite stagionali non sono certo un caso, ma un numero inusuale per uno che era abituato a chiudere con un paio di reti all’anno. «Penso che stia dimostrando quanto sia forte. È un giocatore di altissimo livello, l’ho detto molte volte. La cosa migliore di Moi, sicuramente, è che non lo giudichiamo solo per ciò che fa in campo: è anche una persona estremamente umile, un bravissimo ragazzo, sempre pronto ad aiutare tutti. Per me, lui e Rodri, in questo momento, sono i due migliori centrocampisti difensivi del mondo» ha confessato Maresca nella post del match contro il Tottenham.

Una delle immagini più impattanti della sua super condizione di forma l’ha regalata proprio ieri al Tottenham Stadium. Nei minuti di recupero del secondo tempo per l’ennesima volta ha rubato la palla a Kudus, è stato travolto tre volte, si è rialzato, è caduto di nuovo cercando disperatamente di riconquistarla. Praticamente una scena alla  Indiana Jones, con il protagonista che salta burroni, affronta i pericoli della giungla e sfonda porte immaginarie pur di recuperare il possesso. Il giornale inglese The Guardian l’ha definito «il Maradona del tackle». Accostamento un po’ strano, ma anche suggestivo, per un calciatore che per atteggiamento e carattere sembra davvero perfetto per gli inglesi.

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