Che fosse un progetto fuori dal comune era chiaro sin dalle origini, nel 2019. Che fosse estremamente costoso da realizzare lo era altrettanto: 1,3 miliardi di euro. Ma che bastassero pochi anni per rientrare dell’investimento originario, era una scommessa che soltanto i vertici degli Spurs avevano davvero intuito fino in fondo. Oggi il New White Hart Lane – ufficialmente Tottenham Hotspur Stadium – è il fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva inglese e globale. Avveniristico, versatile, su misura per qualsiasi grande evento. E soprattutto quando non giocano Vicario e compagni – cioè durante la pausa nazionali, per esempio – fa affari d’oro, che gli altri stadi del Paese possono soltanto sognare (e quelli del nostro, figuriamoci).
In questi giorni, nella casa del Tottenham, si è svolto un atteso rematch di boxe tra Chris Eubank Junior e Conor Benn davanti a 65mila spettatori. Prezzo dei biglietti: da 60 ai 650 euro – senza contare i pacchetti hospitality, da oltre 10mila. Si fa presto a intuire che la singola serata ha fruttato svariati milioni di euro. E per non farsi scappare première come questa, i vertici del club hanno un accordo con la città di Londra – o meglio, il borgo di Haringey dove sorge lo stadio – per ospitare 30 main event extracalcistici all’anno: partite di National Football League, pugilato e Formula 1 (in versione go-kart, ma tant’è). Per non parlare dei concerti. Da Beyoncé a Lady Gaga, passando per i Guns N’ Roses, Post Malone e Kendrick Lamar. Quello della popstar di Houston, lo scorso giugno, aveva messo insieme 275mila fan e incassi al botteghino da 50 milioni di euro. Numeri da record, come sottolineava lo stesso Tottenham.
Aggiungiamoci poi gli impegni canonici del calcio, fra le 30 e le 40 partite casalinghe a stagione. Lì il prezzo dei biglietti – per l’annoso disappunto dei tifosi locali – in questo 2025/26 si aggira fra i 40 e i 115 euro a partita. Spesso facendo il tutto esaurito, scivolando quasi mai sotto i 50mila spettatori. Si capisce allora, una volta di più, che lo stadio è diventato un asset centrale per le casse del club: un’autentica miniera d’oro nel mezzo di Londra. Come racconta The Athletic, nel 2024 il Tottenham aveva generato più di 130 milioni di euro di ricavi e un utile operativo da 32 milioni. I soli incassi dalle partite di Premier League hanno sfiorato i 50 milioni, mentre quelli dai pacchetti premium li hanno perfino superati. Più altri 30 fra quelle poche date di concertistica e NFL (ma il totale è anche di più: in merito a determinati eventi le altre parti coinvolte non hanno voluto rivelare le cifre precise).
Una ricetta esemplare, una macchina da introiti con pochi altri eguali. Passando in rassegna agli altri grandi stadi di Londra, il Tottenham Hotspur Stadium può contare su una serie di cruciali vantaggi competitivi: innanzitutto, grazie alla sua posizione leggermente defilata dai complessi residenziali, il suo coprifuoco acustico scocca alle 23 – più tardi rispetto alla concorrenza, con tutto quel che ne implica per la flessibilità anche logistica di un evento. Ma soprattutto, da impianto di ultima generazione, il New White Hart Lane vanta un tetto retraibile per le partite di calcio e utilizzabile invece per tutti gli altri grandi appuntamenti al coperto – garantendo massima flessibilità ed efficienza.
«Questo club sta guadagnando un’incredibile quantità di denaro a partire dall’arena », ha raccontato a The Athletic un boxing manager a margine del match dell’altro giorno. «Guardate cos’hanno derivato dal calcio e mettetelo vicino agli introiti dagli altri grandi eventi. Sono soldi che l’Arsenal, per esempio, non farà mai». E pazienza se domenica le due squadre saranno impegnate all’Emirates per il North London Derby, con i Gunners primi in Premier League.. La partita dello stadio è già vinta dagli Spurs a tavolino.