Il calcio è finalmente entrato nel cuore degli Stati Uniti. E lo ha fatto nel modo più inaspettato: lontano dal campo, attraverso i social media, irrompendo prepotentemente nello scontro politico americano. Dopo l’incontro di Cristiano Ronaldo con il Presidente Donald Trump alla Casa Bianca, la sfida tra Repubblicani e Democratici ha trovato nuovi spunti per portare avanti il confronto. Il profilo Instagram del Partito Democratico, infatti, ha risposto nell’unico modo possibile: postando un video che immortala l’eterno rivale del portoghese, Leo Messi. Si è trattato di un edit tra musica e sequenze di foto, tipico dei contenuti che spopolano online. Una controbattuta immediata e studiata: un video montato sulle note di “I Don’t Like” di Chief Keef, e le immagini di CR7 e Trump in posa che appaiono sullo schermo proprio mentre risuona l’incipit del brano: “That’s that shit” – che non ha bisogno di alcuna traduzione.
Ecco un po’ di contesto: nartedì 18 novembre, Cristiano Ronaldo si è presentato alla Casa Bianca. La sua non è stata una semplice visita, ma un evento organizzato in onore del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, ormai una delle persone più influenti del calcio mondiale, e proprietario dell’Al-Nassr, club del fuoriclasse portoghese. Il tavolo era un concentrato di potere: accanto a CR7 e Trump, sedevano l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, Tim Cook di Apple e Gianni Infantino della FIFA. L’atmosfera era di ammirazione reciproca, culminata nella dichiarazione di Donald Trump, che non ha nascosto entusiasmo: «Sapete una cosa? Mio figlio è un grande fan di Cristiano. Ora che è qui, penso che rispetti un po’ di più suo padre dopo che gliel’ho presentato. Grazie per essere qui, è un onore».
Un incontro in qualche modo storico, che non poteva che diventare immediatamente virale. La Casa Bianca ha sfruttato al massimo la presenza della persona più seguita al mondo sui social, Cristiano Ronaldo. Il risultato è stato clamoroso: un video dell’incontro ha superato gli otto milioni di Mi piace in poche ore, stabilendo un record per la pagina. Un dato sbalorditivo, considerando che i post precedenti navigavano tra le 30.000 e le 50.000 interazioni. Il calcio, dunque, è diventato parte della propaganda di Trump. Pochi giorni prima, infatti, il Presidente aveva già condiviso lo stesso palco con Leo Messi a Miami, in un evento appoggiato dai Repubblicani. Nonostante questo precedente, i Democratici non hanno esitato a schierarsi dalla parte dell’argentino, cercando di farne un simbolo di opposizione con un semplice video. Così, lo scontro e il paragone tra i due campioni è stato ufficialmente portato oltre i confini del campo e inghiottito dalla politica interna americana.
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Questa intera dinamica non è affatto casuale, ma è il cuore della strategia della FIFA. Con l’imminente Mondiale del 2026 e la nuova, ricca formula del Mondiale per Club, la Federazione sta puntando molto sull’espansione negli Stati Uniti. Per questo, il Presidente Gianni Infantino continua a rafforzare il suo legame con Donald Trump, sfruttando ogni occasione. Presentandogli Cristiano e scatenando la conseguente reazione del Partito Democratico con Messi, la FIFA ha centrato il suo obiettivo principale: costringere l’America a parlare di calcio.