Una volta tanto l’Arabia Saudita potrebbe diventare un mercato di ritorno. Nelle ultime sessioni, infatti, siamo stati abituati ai club della Saudi Pro League che imperversavano sul mercato europeo offrendo dei contratti multimilionari ad alcuni dei calciatori più importanti al mondo – forse a tutti, non sappiamo e non sapremo mai chi ha effettivamente rifiutato le offerte. Se all’inizio a trasferirsi in Medio Oriente sono stati i giocatori nella seconda parte di carriera, alcune operazioni – come quella relativa Gabri Veiga o ai giovani della Ligue 1 – hanno dimostrato che anche i ventenni stavano guardando con attenzione a quella parte del mondo. Ora, però, dopo i primi anni di boom, i primi contratti stanno per esaurirsi. E non è assurdo pensare che diversi giocatori potrebbero tornare nel Vecchio Continente. Dove il livello competitivo, vuoi o non vuoi, è rimasto più alto.
A influenzare questi propositi c’è anche il particolare regime fiscale saudita, che chiede a un lavoratore straniero di rimanere almeno due anni nel Paese. In caso contrario, quando si va via, si perde in tasse più o metà del denaro che si è guadagnato. I calciatori sanno che in Europa difficilmente potranno trovare club disposti a garantirgli stipendi simili, e per questo motivo – nell’ottica naturale di massimizzare i guadagni – potrebbero puntare ad andare in scadenza di contratto. In questo modo, banalmente, farebbero risparmiare il costo del cartellino alle società interessati a prenderli. Di conseguenza, per loro ci sarebbero stipendi più alti.
In ogni caso, tra 15 giorni si potrà iniziare a trattare con i procuratori di alcuni profili che potrebbero essere molto, molto interessanti per i club europei. Sbirciando la lista delle possibili occasioni, si notano dei nomi davvero interessanti. A cominciare da Rúben Neves. Che ha 28 anni, che è nel pieno della maturità calcistica, che gioca da tre anni nell’Al-Hilal ma potrebbe esercitare ancora un forte appeal per un club europeo. Il suo rendimento in Arabia è stato abbastanza buono (14 gol e 25 assist in 106 partite), ma il richiamo della Champions League e di campionati come la Premier League potrebbe tornare a farsi sentire. In caso di mancato rinnovo, un suo ritorno in Europa resta una possibilità concreta, soprattutto se un club di vertice dovesse puntare su esperienza e leadership.
Situazione diversa per Fabinho, oggi all’Al-Ittihad. A 32 anni, l’ex Liverpool ha trovato continuità e centralità nel progetto saudita, ma il suo percorso sembra avviato verso una fase finale di carriera lontana dai ritmi del calcio europeo di alto livello. Un ritorno nel Vecchio Continente appare poco probabile, mentre risultano più realistici un rinnovo o una permanenza in contesti meno competitivi. Franck Kessié rappresenta un caso intermedio. A 28 anni conserva ancora forza atletica e una certa riconoscibilità internazionale, ma l’ingaggio elevato resta un ostacolo per molte società europee – soprattutto quelle italiane. La sua uscita dall’Arabia Saudita dipenderà soprattutto dalle ambizioni sportive personali e dalla disponibilità ad accettare un ridimensionamento economico. Un addio non è da escludere, ma resta legato a condizioni precise.
Marcelo Brozović e N’Golo Kanté condividono un destino simile. Entrambi supereranno i 34 anni alla scadenza del contratto e, pur mantenendo qualità tecniche e intelligenza tattica, sembrano più orientati a una gestione graduale della fase finale della carriera. Brozović potrebbe ancora attirare club europei di medio-alto livello, mentre Kanté appare più vicino a una permanenza in Arabia o a un’ultima esperienza meno stressante dal punto di vista fisico. Guardando agli attaccanti, Sadio Mané resta uno dei nomi più simbolici dell’esperimento saudita: a 33 anni continua a produrre buoni numeri, ma la sua esperienza europea sembra ormai chiusa. Un ritorno in Premier League appare complicato, mentre sono più plausibili un rinnovo in Arabia Saudita o un trasferimento in un campionato emergente.
Il discorso si fa ancora più emblematico con Karim Benzema. A 37 anni, il Pallone d’Oro 2022 è entrato nella fase conclusiva della sua avventura nel calcio e il suo futuro dipenderà più dalla volontà personale che dalle logiche di mercato. Ritiro, rinnovo a breve termine o un ruolo dirigenziale rappresentano opzioni concrete, mentre l’ipotesi di un ritorno in Europa appare davvero complicata. Più dinamica la situazione di Musa Barrow: a 27 anni, l’ex Bologna e Atalanta gioca attualmente all’Al-Taawoun e potrebbe tornare ad avere mercato in Europa, soprattutto se si liberasse a parametro zero. In difesa, Kalidou Koulibaly resta una garanzia di affidabilità, ma a 34 anni difficilmente tornerà ai vertici dalle nostre parti. Più plausibile una permanenza in Arabia o un eventuale trasferimento in MLS. Edouard Mendy, invece, potrebbe ancora attirare l’interesse di club europei alla ricerca di un portiere esperto.
Danilo Pereira e Iñigo Martínez completano il quadro dei veterani in scadenza. Entrambi rappresentano profili solidi, ma avanti con l’età, e potrebbero valutare un ultimo contratto in Europa oppure la prosecuzione dell’esperienza saudita come uomini spogliatoio e punti di riferimento tecnici. Hanno recentemente rinnovato il loro contratto Sergej Milikovovic-Savic con l’Al-Hilal, la squadra allenata da Simone Inzaghi, l’ex portiere del Sivigli Bounou, sempre con i biancoblù di Riad, mentre l’ex difensore di Juventus e Atalanta Merih Demiral ha prolungato la sua permanenza all’Al-Ahli di Jedda. Il rinnovo più importante, però, era arrivato in estate, quando Cristiano Ronaldo ha sposato ancora una volta il progetto dell’All-Nassr.
Il 2026 non sarà dunque soltanto l’anno delle scadenze contrattuali, ma anche un banco di prova per la strategia complessiva della Saudi Pro League. Dopo aver attratto stelle affermate, il campionato dovrà decidere se continuare a puntare su nomi di grande richiamo o se riequilibrare il progetto investendo su profili più giovani e sostenibili – come fatto nelle ultime sessioni. Molti dei giocatori in scadenza rappresentano la chiusura di un primo ciclo: alcuni potrebbero ancora ambire a un ritorno in Europa, altri sembrano destinati a chiudere la carriera in Arabia. Sarà divertente capire come andrà il mercato, in tutti i sensi.