Detta così, la misura assomiglia a un contentino, e forse lo è davvero. Dopo le pesanti polemiche sul costo dei biglietti del prossimo Mondiale, in programma dal 11 giugno al 19 luglio 2026 negli Stati Uniti, in Messico e in Canada, la FIFA ha fatto parzialmente marcia indietro, abbassando sì il costo fino a massimo 60 dollari. Il problema, e qui sta la sensazione del contentino, è che lo ha fatto per soli mille biglietti a partita. L’annuncio del nuovo “supporter entry tier” è arrivato il 17 dicembre, mentre continuavano le proteste dei tifosi. Football Supporters Europe, l’ente internazionale che cura l’interessa dei tifosi, ha definito i prezzi «un’estorsione»: quelli presentati inizialmente a ottobre, e poi ulteriormente aumentati, sono infatti i più alti nella storia dei Mondiali. La tensione è salita ulteriormente con l’apertura della terza fase di vendita, la prima dopo il sorteggio dei gironi, accessibile a tutti. In quell’occasione, i “supporters tickets”, teoricamente riservati ai tifosi più fedeli delle Nazionali coinvolte nelle partite, erano venduti allo stesso prezzo dei biglietti standard.
Per fare un esempio, un biglietto di Categoria 1 per Inghilterra-Croazia costava 700 dollari, esattamente come un “Supporters Premium Tier”. Esiste poi un “Supporter Standard Tier”, allineato alla Categoria 2 (500 dollari, per le partite più appetibili della fase a gironi), e un “Supporter Value Tier” equivalente alla Categoria 3 (265 dollari). Per ogni partita, ciascuna nazionale riceve l’8% della disponibilità totale dei biglietti. Il piano iniziale prevedeva che metà di questi fosse venduta nel “value tier”, mentre l’altra metà sarebbe stata divisa tra “standard” e “premium”. Ora la FIFA ha riservato un quinto dei biglietti del “value tier” al nuovo livello d’ingresso da 60 dollari.
Conti alla mano, quindi, i biglietti da 60 dollari costituiranno dunque l’1,6% del totale per ogni partita, con lo 0,8% destinato ai tifosi di ciascuna squadra. In termini assoluti, si tratta di circa 1.000 biglietti a gara, considerando che la maggior parte dei 16 stadi in Stati Uniti, Canada e Messico supera i 60.000 posti. Resta però poco chiaro quanti seggiolini saranno effettivamente messi in vendita per ogni match. Tutte le altre categorie e i relativi prezzi restano invariati. In una nota, Football Supporters Europe ha commentato: «Questo dimostra che la politica di vendita dei biglietti FIFA non era definitiva, è stata decisa in fretta e furia, senza un’adeguata consultazione con le varie Federazioni».
Pur accogliendo con favore il parziale dietrofront, l’associazione sottolinea come le modifiche non siano sufficienti: «Nella migliore delle ipotesi, solo poche centinaia di tifosi, per partita e per Nazionale, potranno beneficiare dei prezzi da 60 dollari. La stragrande maggioranza continuerà a pagare cifre esorbitanti, molto più alte rispetto a qualsiasi torneo precedente». Resta inoltre irrisolta la questione dei tifosi con disabilità: non è stata annunciata alcuna nuova struttura tariffaria dedicata e sembrano mancare i biglietti gratuiti per gli accompagnatori. «Per ora», conclude l’associazione, «leggiamo questo annuncio come un semplice tentativo di placare la reazione negativa globale».
La FIFA ha spiegato che il nuovo prezzo da 60 dollari è stato pensato per «rendere più accessibile ai tifosi la possibilità di seguire la propria nazionale sul palcoscenico più importante del calcio». Una formula simile era stata adottata nelle prime fasi di vendita con i biglietti di Categoria 4, andati rapidamente esauriti e limitati a settori marginali degli stadi. Nell’attuale fase di vendita, denominata “Random Selection Draw” (cominciata l’11 dicembre e in vigore fino al 13 gennaio), non sono invece disponibili biglietti di Categoria 4: tutte le altre categorie costano diverse centinaia di dollari, fatta eccezione per il nuovo biglietto da 60 dollari riservato ai tifosi delle Nzionali.
La FIFA ha inoltre reso noto di aver già ricevuto 20 milioni di richieste di biglietti nei primi cinque giorni della fase di vendita. Gli acquirenti saranno selezionati tramite sorteggio e informati a febbraio sull’esito della loro istanza. I ticket per i tifosi sono gestiti in parte dalla FIFA, ma ogni Federazione nazionale definirà i propri criteri di idoneità e il processo di assegnazione, con l’obiettivo di destinarli ai sostenitori più fedeli. Intanto, le critiche arrivano anche dalle federazioni. Secondo The Athletic, la maggior parte della Federazioni non sono state consultate e temono che i propri tifosi non possano permettersi dei costi così elevati. La DFB, la Federcalcio tedesca, ha parlato apertamente di «mancanza di coinvolgimento per i fan», mentre Tunisia, Inghilterra e Svizzera hanno espresso analoghe preoccupazioni, sottolineando come i prezzi fissati dalla FIFA siano lontani da una politica “family-friendly”. Insomma, le richieste per i biglietti ci sono, ma visti i prezzi non ci dovremmo stupire se qualche stadio dovesse rimanere quasi vuoto.