La crisi del Celtic è fuori controllo, in campo e soprattutto fuori

Tra risultati negativi, dimissioni repentine e consigli d'amministrazione interrotti, a Parkhead c'è il caos più totale.
di Redazione Undici 19 Dicembre 2025 alle 10:27

Mancano ancora un paio di partite alla fine della League phase, eppure l’Europa League ha già dato una sentenza: il calcio scozzese è in crisi, ma crisi vera, di quelle buie come i pomeriggi invernali sull’Hill Cementery, il cimitero più panoramico di Glasgow e forse di tutto il mondo. I Rangers hanno fatto solo un punto, sono praticamente fuori, mentre il Celtic, la prima squadra britannica a vincere la Coppa dei Campioni, con un profondo dna europeo, arranca al 24esimo posto, l’ultimo disponibile per i playoff. A guardare dentro casa poi, poi, i problemi dei biancoverdi campioni di Scozia si fanno giganti: hanno appena perso una finale di Coppa di Lega prendendo tre schiaffi dal St Mirren, in una competizione che normalmente gli viene assegnata ad agosto per netta superiorità. In campionato sono secondi, è vero, ma di solito di questi tempi hanno già preso quei punti di vantaggio sulle rivali che permette loro di gestire serenamente il resto del campionato e di portarsi a casa l’ennesimo titolo. E invece gli Hearts of Midlothian, primi a +6 ma con una partita in più, per la prima volta dal 1986 credono alla possibilità di portare via un titolo dalle mani delle big di Glasgow. Anche perché, sì, i Rangers in patria sono in ripresa, ma comunque distanti nove punti, mentre le cose al Celtic, da quando Wilfried Nancy in panchina, stanno precipitando. In campo e fuori.

Tra dimissioni clamorose, accuse di tradimento, proteste dei tifosi e risultati disastrosi, la situazione a Parkhead ha assunto contorni sempre più caotici. Dall’addio di Brendan Rodgers a ottobre, etichettato come un traditore dal proprietario Dermot Desmond, all’assemblea generale interrotta per le proteste dei tifosi, passando per le dimissioni annunciate per fine anno del chairman Peter Lawwell dopo presunte minacce e per le quattro sconfitte consecutive all’esordio del nuovo allenatore, i colpi di scena si sono susseguiti a ritmo vertiginoso. A cominciare da agosto, quando l’eliminazione nei preliminari di Champions è venuta per mano del del Kairat Almaty.

A livello societario, come detto, la situazione è ancora più precaria: i tifosi di Celtic Park sono in aperta contestazione, chiedono la rimozione di tutti. Come raccontato dal Telegraph, quando Lawwell ha annunciato – pochi giorni fa – che avrebbe lasciato la presidenza a fine mese, il gruppo Celtic Fans Collective ha pubblicato sui social un’immagine con la scritta «uno è caduto, gli altri seguiranno» accompagnata dalle foto del presidente, dell’amministratore delegato Michael Nicholson e del direttore finanziario Chris McKay, tutte barrate in rosso. Lo stesso messaggio è apparso sugli striscioni esposti nel settore ospiti durante il k.o di mercoledì scorso per 2-1 contro il Dundee United, partita in cui i cori contro il consiglio di amministrazione si sono trasformati in insulti diretti all’allenatore Nancy. Un esonero del tecnico francese, diventato il primo allenatore del Celtic a perdere le prime tre partite ufficiali, potrebbe rappresentare l’ultimo atto di Lawwell da presidente qualora il club non riuscisse a vincere una delle ultime gare prima della sua uscita. Tutto questo arriva dopo il positivo ritorno di Martin O’Neill, che aveva vinto sette delle otto partite da allenatore ad interim, riportando il Celtic a ridosso della vetta e conducendolo alla finale di Coppa di Lega con una vittoria nell’Old Firm a Hampden Park, oltre a un prestigioso successo esterno in Europa League contro il Feyenoord.

Le parole di O’Neill dopo la disfatta in finale, quando ha ammesso che sarebbe «rimasto volentieri» se il club glielo avesse chiesto, hanno alimentato la nostalgia dei tifosi per lui. Che, più di chiunque altro, in epoca moderna, aveva avvicinato il Celtic alla gloria europea. Il suo ritorno a sorpresa a Parkhead, oltre vent’anni dopo la prima esperienza, era seguito alle dimissioni di Rodgers, accompagnate da un durissimo comunicato pubblicato dalla proprietà del club. In una dichiarazione di oltre 500 parole, Desmond aveva accusato Rodgers di essere divisivo, fuorviante e interessato solo a se stesso, attribuendogli la responsabilità di aver creato un clima tossico e ostile nei confronti della dirigenza.

Rodgers aveva a sua volta criticato la qualità della rosa, paragonando il compito affidatogli a quello di guidare una Honda Civic come fosse una Ferrari. Un’uscita che aveva segnato il punto di non ritorno nel rapporto con la proprietà. Il malcontento è esploso definitivamente durante l’assemblea generale dei soci, trasformata in una vera e propria contestazione, con dirigenti fischiati, cartellini rossi simbolici e cori contro il consiglio di amministrazione, fino alla sospensione anticipata dell’incontro. Il clima si è ulteriormente inasprito dopo il ban inflitto al gruppo ultras Green Brigade per una serie di episodi che il club ha definito intimidatori, inclusi cartelli minacciosi comparsi nei pressi delle abitazioni di alcuni dirigenti. Lawwell, già vittima di un attentato incendiario alla sua casa nel 2021, ha infine deciso di farsi da parte, spiegando che le minacce erano diventate «intollerabili» per lui e per la sua famiglia.

Nel suo messaggio di addio, il dirigente ha ripercorso con orgoglio la sua lunga carriera al Celtic, ricordando i successi domestici e la continuità europea del club, mentre Desmond e Nicholson hanno espresso pubblicamente il loro rammarico e la condanna per gli abusi subiti. L’intervista rilasciata da Nicholson alla TV ufficiale del club dopo l’uscita di Lawwell ha sintetizzato il caos generale, con il dirigente costretto a ribadire la fiducia a Nancy nonostante un bilancio terribile. L’ex allenatore, arrivato direttamente dai Columbus Crew in MLS, ha perso tutte le prime quattro partite, compresa una finale di coppa, sollevando interrogativi pesanti sulle scelte della dirigenza.

Parole di sostegno che sono però apparse fragili dopo l’ennesima sconfitta, un risultato che rende sempre più precaria non solo la posizione di Nancy, ma anche il suo coinvolgimento nel mercato di gennaio. A rendere il quadro ancora più amaro per i tifosi del Celtic, c’è stato il ritorno in panchina di Rodgers con il club saudita Al-Qadsiah; nel frattempo i Rangers, rivitalizzati dalla nuova gestione tecnica, si sono rifatti sotto in classifica, portandosi a soli tre punti in vista del derby di inizio anno. «Tenetevi il consiglio di amministrazione», hanno ironizzato i tifosi avversari mentre il Celtic incassava l’ennesima sconfitta. Difficile dargli torto, in questo momento.

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