Tabella di marcia fissata: tra poche settimane, a partire dal nuovo anno, la NBA e la FIBA – la Federazione internazionale di pallacanestro – avvieranno il processo di esplorazione congiunta per la creazione di una nuova lega professionistica, con caratteristiche del tutto inedite sul vecchio continente. Un progetto ambizioso, a lungo inseguito, e soltanto negli ultimi tempi andato incontro a concreti passi in avanti – fino al coinvolgimento diretto delle potenziali città, squadre e cordate imprenditoriali interessate: da Roma a Berlino la lista ormai è lunga.
Ed è proprio questo il lavoro istituzionale che NBA e FIBA intraprenderanno da gennaio 2026. “Oltre ai posti permanenti”, si spiega in un comunicato, “la nuova lega offrirà a tutte le squadre dei campionati nazionali europei affiliati alla FIBA la possibilità di qualificarsi ogni anno in base al merito sportivo, attraverso la Basketball Champions League o tramite un torneo di qualificazione al termine della stagione”. La maggior parte delle 16 partecipanti sarà selezionata in base a criteri di appetibilità economica, ma quattro slot saranno comunque destinati a chi farà meglio sul parquet. E considerato il fallimento della Superlega calcistica – monito di cui fare tesoro, quando ci si avventura in iniziative di questo tipo – non è un aspetto da poco.
Il calendario della futura NBA Europe sarà integrato a quello dei campionati nazionali e delle finestre internazionali, senza creare – almeno in teoria – conflitti evidenti sul piano del calendario stagionale. “Portare avanti questo progetto congiunto rappresenta un grande passo per la comunità del basket europeo”, ha dichiarato il segretario generale della FIBA, Andreas Zagklis. “Il format della lega rispetta i principi del modello sportivo europeo, offrendo a qualsiasi club con ambizione all’interno del continente un percorso equo per accedere ai massimi livelli. Il progetto è stato concepito per rafforzare la sostenibilità del nostro intero ecosistema – dai giocatori ai club, dalle leghe alle federazioni nazionali – generando un effetto a catena che porterà benefici concreti agli appassionati di pallacanestro in tutto il continente”.
In questo senso NBA e FIBA prevedono di stanziare un pacchetto di risorse finanziarie a sostegno di tutte le realtà coinvolte: dalle città-marchio ai settori giovanili, tra i fulcri del progetto per legare ancora di più a doppio filo il basket americano con la controparte europea. Verso uno sport sempre più globalizzato. “I dialoghi con i diversi stakeholder in Europa hanno rafforzato la nostra convinzione che esista un’enorme opportunità legata alla creazione di una nuova lega nel continente”, interviene Adam Silver, il commissario della NBA. “Insieme alla FIBA, non vediamo l’ora di avviare un dialogo con potenziali club e cordate di proprietari che condividano la nostra visione sul potenziale di crescita del basket”. E una simile dichiarazione d’intenti, così a fondo nei dettagli, non era ancora stata azzardata. Se l’anno nuovo sarà quello della svolta, come si augurano gli addetti ai lavori, il 2027 potrebbe essere davvero quello della palla a due. I tifosi di mezzo mondo aspettano con curiosità.