Toccare il punto più alto della piramide, fino a sfiorare il cielo per la felicità, e poi cadere all’improvviso, con un impatto spaventoso, tanto da mettere a rischio l’appuntamento della vita. Il 2025 di Flora Tabanell, la stella più luminosa dello sci freestyle italiano, si è condensato in un saliscendi di emozioni: ha iniziato l’anno inanellando una serie di prestazioni favolose e successi inediti per la valanga azzurra. Poi, però, improvvisa e inattesa, durante un salto come tanti che prova ogni giorno è arrivata la sorpresa più brutta: distorsione al ginocchio destro con lesione al legamento crociato anteriore durante un allenamento a Stubai, in Austria. Una tegola enorme a tre mesi dal via delle Olimpiadi di Milano Cortina 2025, dove la 18enne emiliana era attesa alla gara dell’anno sulla neve preferita, perché «Livigno è come casa».
Il mix tra giovinezza, freschezza ed entusiasmo si è rivelato un fattore utile per incamerare pensieri positivi e rimuovere presto dalla mente le brutte sensazioni post caduta: «Non è stato semplice all’inizio, perché l’infortunio è arrivato in un momento delicato. Però sono parte del gioco e quindi va accettato, per questo già dopo pochi giorni sono ripartita con la convinzione di tornare sugli sci il prima possibile. Avere un obiettivo così importante da conquistare è stato determinante, specie a livello mentale».
Innamorata della neve e devota allo sci acrobatico dall’età di sette anni, dopo aver provato sci alpino e – soprattutto – pattinaggio su ghiaccio e snowboard, Flora ha trovato la sua strada per divertimento e per tendenze familiari. Prima di lei, infatti, è stato il fratello Miro, di tre anni maggiore, a trasmettere l’elettricità di salti e trick, firmando una serie di vittorie che hanno aperto orizzonti inaspettati per lui e, ancor più per la sorella. Abile ad attirare su di sé i riflettori con la conquista di due medaglie d’oro ai Giochi Olimpici invernali giovanili nell’edizione di Gangwon 2024, e poi con una stagione successiva sbalorditiva.
Un’altalena di primati ed emozioni, con la prima vittoria in Coppa del Mondo a inizio gennaio e il successo nella specialità big air ai Winter X Games di scena ad Aspen, negli Stati Uniti (nello stesso giorno in cui il fratello Miro ha vinto la sua gara, firmando una doppietta clamorosa per loro e l’Italia dello sci). Finita qui? No signori, perché a febbraio è salita sul gradino più alto del podio nella gara di slopestyle a Stoneham (Usa), prima volta per un’italiana nella disciplina, e a fine stagione ecco la Coppa del Mondo di big air ma anche la Sfera di Cristallo (Freeski Park&Pipe) per il successo in classifica generale. Neanche a dirlo, prima atleta italiana a riuscire nell’impresa. E la ciliegina su una torta da sballo l’ha messa a marzo di quest’anno, con il primo posto ai Campionati Mondiali di Engadina (Svizzera).
Con un feeling con la vittoria così stretto, la pressione per Flora Tabanelli è aumentata a dismisura in prospettiva Giochi olimpici in casa. A raffreddare gli entusiasmi è arrivato l’infortunio, che ha piegato ma non spezzato i sogni di gloria della classe 2007. Immediata è stata la volontà di ripartire, con la riabilitazione effettuata presso il J-Medical di Torino dove, tra esercizi e incontri d’autore con Federica Brignone e Marta Bassino, l’atleta del Centro Sportivo Esercito si è ricaricata fisicamente e psicologicamente. «Non le conoscevo e vivere la riabilitazione con loro è stato bello, mi hanno gasato!». Parte integrante della ripartenza è stato pure il tutore personalizzato per il ginocchio realizzato da Ortholabsport, che è stato decisivo per agevolare il lavoro nella prima fase del programma di recupero.
Tornata in Val di Fassa, dove tra l’altro è impegnata anche con l’ultimo anno di scuola superiore di liceo artistico presso uno Ski-College, Flora ha rimesso gli sci dopo oltre un mese, iniziando con le prime curve in campo aperto che hanno regalato sensazioni positive. Abituata da sempre a variare gli allenamenti affiancando a sci e salti, palestra, stretching e altri sport per migliorare equilibrio, forza e coordinazione, Tabanelli è consapevole dell’importanza della posta in palio ma non si lascia stritolare dalla pressione dell’evento casalingo. «Ho i riflettori puntati addosso, ma procedo passo per passo, pensando a come migliorare la condizione per arrivare al meglio a Livigno, luogo che adoro e conosco benissimo. Non voglio vincere perché è ciò che la gente si aspetta da me, bensì perché voglio prendermi quel sogno per cui lavoro al massimo da anni». Parole chiare e concetti ineccepibili, le migliori possibili per avvicinarsi ai Giochi Olimpici.