In Coppa d’Africa i tifosi non sono mai stati un problema. Anzi, le scene dei pullman delle nazionali che arrivano allo stadio quasi scortati da una marea di gente sono ormai quasi automatiche per tutte le partite. Magari fanno fatica a seguirla in trasferta, ma spesso migliaia di persone scendono per strada quando gioca la loro nazionale. In molti casi i giocatori diventano dei simboli nazionali, senza per forza che siano delle star come Salah, Hakimi o Koulibaly, diventano “quelli che ce l’hanno fatta”, che stanno vivendo in Europa senza arrancare, quelli che hanno coronato un sogno. Eppure gli stadi, dentro, sono vuoti. La colpa non è neanche del costo dei biglietti, come è capitato spesso nel mondiale per club e potrebbe succedere di nuovo l’anno prossimo nel mondiale, soprattutto in Messico.
Tecnicamente i posti sarebbe tutti esauriti, ma qualcosa non torna. Come spiega L’Équipe, il problema sarebbe legato al mercato nero. Il giornale francese cita fonti legate all’amministrazione della competizione. Specialisti della rivendita hanno acquistato grandi quantità di biglietti, ma non avevano previsto che il sistema fosse stato cambiato per contrastare il fenomeno. Con le applicazioni per smartphone come Afcon Ticket, gli scambi non erano più così semplici e i bagarini digitali si sono ritrovati con molti biglietti invenduti.
Si sono quindi creati dei casi paradossali, come il match d’esordio dell’Algeria contro il Sudan, vinto 3-0 dagli algerini che però al “Moulay-Hassan” di Rabat hanno potuto festeggiare con solo 16 mila tifosi al posto dei 22mila attesi. La Federazione algerina aveva pure distribuito qualche biglietto davanti all’hotel Marriott di Agdal la mattina della partita chiedendo un apparato di sicurezza più ingente per la seconda giornata, contro il Burkina Faso, domenica.
Il mercato nero pare abbia raggiunto cifre folli, fino a 500 euro per un posto che ne costava 50. E questi rivenditori non avevano previsto nemmeno il diluvio che si è abbattuto su Rabat. Tuttavia, ciò non deve nascondere le carenze del sistema di distribuzione dei tickets. Un’altra applicazione introdotta nel settembre 2025, Yallah, consente di trasferire i biglietti delle partite, ma richiede la creazione di un account e l’inserimento dei documenti d’identità, decisione che può essere percepita come una misura di controllo dei flussi da parte del Marocco.
Anche negli altri Paesi le immagini hanno creato disagio. In generale la maggior parte dei fan della Coppa d’Africa sono locali o di stati limitrofi al Paese ospitante, considerando la povertà diffusa nel continente. Inoltre, il costo di un soggiorno in Marocco, dove si sta disputando il torneo, resta molto elevato. Ad Agadir, lunedì, di fronte a questa situazione, le autorità hanno lasciato entrare gratuitamente degli spettatori per l’esordio dell’Egitto, ma questa iniziativa isolata non dovrebbe essere ripetuta.
In ogni caso, la Confederazione Africana di Calcio non ha mai inviato una richiesta ufficiale in tal senso al comitato organizzatore marocchino, con il quale peraltro i rapporti non sono molto fluidi. E non è affatto certo che le autorità, in particolare il ministero dell’Interno, accettino una simile richiesta. Il Marocco non è incline a scendere a compromessi sulle misure di sicurezza. Martedì, la polizia ha smantellato una rete di rivendita illegale e otto persone sono state arrestate. L’organizzazione ha comunicato un aumento delle presenze del 50,6% rispetto all’edizione 2023 in Costa d’Avorio. Il comitato organizzatore sta comunque riflettendo sulla questione del riempimento degli stadi. Per ora, però, nonostante i sold out il colpo d’occhio resta abbastanza triste.