Se lanciate una ricerca con la query “Kauã Santos” su YouTube oppure su X, trovate tutta una serie di montaggi e reel in cui il portiere dell’Eintracht Francoforte dà l’impressione di essere praticamente imbattibile. L’ultima grande prestazione è arrivata su un palcoscenico importante: New White Hart Lane, la casa del Tottenham, dove l’estremo difensore brasiliano ha sfoderato ben cinque interventi decisivi. Ce n’è uno che ha fatto davvero il giro del mondo, a disinnescare un gran tiro a giro di Son Heung-min, ma il punto è che gran parte dei tiri degli Spurs sembrava rimbalzare come un muro. Per dire: solo un colpo di tacco ravvicinato di Pedro Porro – che di solito svolge il mestiere di l’esterno a tutta fascia – è riuscito a batterlo.
A questo punto, inevitabilmente, è giusto chiedersi: ma da dove sbuca questo Kauã Santos? Intanto bisogna partire da una statistica davvero particolare: prima di lui, un solo portiere brasiliano – Heurelho Gomes, passato dall’Hoffenhiem nel 2013 – ha giocato in Bundesliga. E poi è giusto citare l’assenza di Kevin Trapp, il portiere titolare dell’Eintracht, bloccato a metà marzo da un infortunio allo stinco: per la prima volta dall’estate 2023, quando è arrivato dal Flamengo, Kauã Santos ha avuto uno spazio reale in prima squadra. E ci ha messo pochissimo a dimostrare di essere all’altezza di una squadra della borghesia europea: clean sheet nella primissima partita da titolare contro il Gladbach, poi un bel po’ di interventi belli ed efficaci e un contributo importante alla costruzione dal basso. Proprio come il suo idolo assoluto, Ederson: «Il portiere del Manchester City mi è sempre piaciuto», ha confessato Kauã Santos al sito ufficiale della Bundesliga. «Anch’io gioco con i piedi e cerco di sfruttare la mia velocità. I portieri alti di solito sono lenti, ma nel mio caso è diverso».
La caratteristica principale di Kauã Santos è proprio la calma nei momenti ad alta pressione. Forse è frutto di quanto è avvenuto nel suo passato, del fatto che abbia scelto tardi tra il ruolo di portiere e quello di attaccante. Inoltre, come molti giocatori brasiliani, il portiere dell’Eintracht ha iniziato il suo percorso dal futsal: un passaggio che in qualche modo dovrebbe aver contribuito a sviluppare una grande sicurezza nei propri mezzi, visto che i portieri di calcio a cinque sono molto più coinvolti nella manovra d’attacco, rispetto a quelli tradizionali. In questo senso Markus Krösche, direttore sportivo dell’Eintracht, non ha potuto fare a meno di notare che «emana un’aura di calma e di autorità. Il suo è un atteggiamento tipico dei brasiliani». Anche l’allenatore Toppmöller l’ha definito «coraggioso».
Gli highlights di Tottenham-Eintracht
Per molti giornali tedeschi, Kevin Trapp – che a luglio taglierà il traguardo dei 35 anni – non solo può recuperare con tutta serenità dal suo infortunio, ma presto potrebbe anche essere destituito dal suo ruolo di titolare. L’esplosione di Kauã Santos è una questione di età, di talento percepito, quindi di valorizzazione di un asset che si sta rivelando pregiato – del resto questa è la politica societaria dell’Eintracht. E poi c’è anche tutto questo discorso sulla sicurezza, sulla consapevolezza di sé, su ciò che trasmette ai suoi compagni e allo staff tecnico della sua squadra. Infine, ma non in ultimo, c’è da considerare un altro aspetto: l’idolo di Kauã Santos, Ederson, compirà 32 anni ad agosto; Alisson Becker, invece, arriverà a 33 nel prossimo autunno. Magari anche il Brasile era alla ricerca di un potenziale erede di una grande generazione di portieri. Forse, come dire, adesso c’è un candidato autorevole.