Quando venne annunciato ufficialmente, l’arrivo di Jürgen Klopp alla Red Bull ci era stato presentato come una mossa rivoluzionaria. In fondo c’erano tutti i motivi per pensarla così: uno degli allenatori più iconici degli ultimi 15 anni aveva cambiato ruolo, si era trasformato in un qualcosa di nuovo, precisamente nel Global Head of Soccer di una multiproprietà calcistica, più o meno un dirigente plenipotenziario che avrebbe dovuto gestire un consorzio di squadre in modo da farle crescere dandole un’identità tattica, manageriale, quindi progettuale. Insomma, Klopp aveva accettato una gran bella sfida. Ma in cosa consiste, nella pratica, questo ruolo? Cosa fa e cosa sta facendo Klopp per conto di Red Bull? Queste domande diventano ancora più interessanti adesso che, da qualche giorno, si parla (già) di una possibile inversione a U da parte dell’ex tecnico del Liverpool: secondo diversi media, infatti, l’interesse del Real Madrid e/o della Nazionale brasiliana potrebbero farlo vacillare, cioè potrebbero portare a considerare l’eventualità di un clamoroso ritorno in panchina. L’agente ha già smentito questa possibilità, evidenziando come Klopp sia «felice di ciò che fa alla Red Bull». Sì, appunto: ma esattamente cosa sta facendo?
Secondo le indiscrezioni trapelate al momento del suo arrivo in Red Bull, Klopp si occuperebbe di supportare i direttori sportivi dei singoli club della multiproprietà, di supervisionare lo scouting globale del gruppo e di seguire lo sviluppo degli allenatori. Da queste parole non sembrano venire fuori dei messaggi chiari, e la stessa identica sensazione emerse dopo la presentazione ufficiale di Klopp a Salisburgo. Nel frattempo, però, nei vari club della multiproprietà sono successe un bel po’ di cose. La più importante tra tutte è che i risultati stagionali – soprattutto quelli del Lipsia, ma anche quelli del Salisburgo – devono essere considerati inferiori alle aspettative, al punto che la squadra ammiraglia ha licenziato l’allenatore Marco Rose.
Ecco.: in questa decisione Klopp ha avuto un ruolo, un peso determinante? La risposta è sì, anche se inizialmente l’ex tecnico del Dortmund e del Liverpool pare abbia difeso il suo ex giocatore e poi assistente ai tempi del Magonza, cercando di ritardare il più possibile il divorzio. Poi però l’andamento negativo del Lipsia ha reso inevitabile l’esonero, anzi la Bild ha anche svelato un retroscena per cui pare ci siano stati degli attriti interni al club in occasione della gara contro il Gladbach del 29 marzo scorso, una delle poche a cui Klopp ha presenziato dal vivo.
Questo è un altro punto fondamentale: Klopp si è manifestato pochissime volte accanto alle squadre Red Bull. Dopo la partita contro il Gladbach, è stato visto sugli spalti in occasione della semifinale di Coppa di Germania tra Lipsia e Stoccarda, la prima partita con Zsolt Löw in panchina al posto di Rose. Proprio il nome di Löw è legato a Klopp: a fine gennaio, infatti, l’attuale allenatore – a interim – del Lipsia era stato nominato Head of Soccer Development del gruppo Red Bull, in pratica era diventato uno dei collaboratori più stretti di Klopp. Che, è impossibile non pensarlo, deve aver avuto una certa influenza nella scelta di nominarlo traghettatore fino alla fine della stagione. In fondo stiamo parlando dell’ex vice di Thomas Tuchel al Chelsea e al Bayern, di un tecnico senza esperienza alla guida di una squadra senior. Come dire: non c’erano grosse referenze nel suo curriculum, eppure allenerà il Lipsia fino al termine della stagione.
Gli scarsi avvistamenti di Klopp sono dovuti ai suoi viaggi intorno al mondo – a inizio febbraio aveva già visitato Giappone, Brasile e Stati Uniti, una sorta di tour alla scoperta di tutti i club Red Bull – e ai suoi impegni in veste di scout: l’ultimo in ordine di tempo è stata la partecipazione alla Wings Cup, un torneo giovanile organizzato dal Lipsia nel proprio centro sportivo. In ogni caso, non tutti sono felici che Klopp abbia “solo” questo tipo di compiti: il quotidiano Salzburger Nachrichten, tanto per fare un esempio, ha pubblicato un articolo in cui l’assunzione dell’ex allenatore del Liverpool viene definita «niente di più che una pubblicità, visto che Klopp non ha nulla a che fare con la ricostruzione del Salisburgo». Forse come affermazione è un po’ forte, però c’è anche da dire che, oltre l’esonero di Rose e l’assunzione di Löw come allenatore pro-tempore, non è che Klopp abbia fatto grandi cose. O quantomeno non ne abbiamo notizia. Certo, qualche settimana fa la Bild ha scritto che la nuova campagna di mercato del Lipsia si fonderà anche sui suoi suggerimenti. E anche la scelta del nuovo allenatore inizierà a partire dalle sue indicazioni. Insomma, forse è il caso di aspettare prima di emettere una sentenza definitiva sulla nuova carriera dirigenziale di Klopp, sul senso della sua avventura con Red Bull. Questo, però, possiamo dirlo: non è ancora avvenuta alcuna rivoluzione.