Altre due partite. Altre due partite per diventare il portiere più decisivo della storia della Champions League. E forse Gianluigi Donnarumma già lo è: castigatore del Liverpool, prodigioso contro l’Aston Villa, insuperabile pure con l’Arsenal. Un altro clean sheet da antologia – il sesto della sua stagione europea – che in qualche modo si è concretato in un preciso istante: minuto 57′, Leandro Trossard si incunea sull’out di sinistra e calcia. Rasoterra forte e incrociato, a botta sicura, dal vertice dell’area piccola. Gigio lo aspetta lì. Manona aperta, palla in corner e tanti saluti. Esulta come se avesse segnato – e infatti un intervento del genere vale come un gol in rovesciata, per un portiere. Il belga incredulo, invece, si mette a spronare il pubblico. Non ha ancora capito che non è serata.
Gli indizi da Mvp erano già arrivati allo scadere del primo tempo, quando una splendida imbucata di Saka aveva liberato Martinelli a tu per tu con l’ex rossonero. Forse qui ci sono anche i demeriti del brasiliano dell’Arsenal, il cui piazzato, da posizione potenzialmente imparabile, non si rivela affatto tale. Eppure c’è un elemento determinante che aiuta a capire la successiva parata, di ancora più alto coefficiente di difficoltà: Donnarumma legge alla perfezione il corpo dell’avversario prima della conclusione. Certo, poi si tuffa felino, esplosivo, facendo valere tutte le sue lunghe leve. Ma para perché sa già. Anticipando i giocatori in maglia rossa soprattutto con la testa.
Succede anche con Trossard. L’aspetto sconcertante, riguardando il replay dell’azione, è che Gigio neutralizza il pallone con la parte inferiore del palmo, senza nemmeno ricorrere alla punta delle dita. In altre parole, il suo corpo in estensione avrebbe coperto un tiro ancora più a fil di palo. Trossard non ha sbagliato nulla: quello era il modo tecnicamente più propizio per segnare da quella posizione. Eppure non c’era modo per farlo, perché Donnarumma – come un fantasista dai passaggi illuminanti – anticipa la giocata con massima efficacia. Nella storia del calcio, non solo quella recente, pochissimi portieri sono riusciti e/o riescono a essere esplosivi come lui.
Un intervento davvero incredibile
È anche uno dei motivi che hanno reso il portierone della Nazionale il migliore di tutti dagli undici metri. 15 rigori parati su 58 in carriera, tra minuti e regolamentari e supplementari. Ma quando si va alla lotteria da dentro o fuori – e il peso dell’aspetto mentale sale esponenzialmente – Donnarumma ha imparato ad alzare ulteriormente l’asticella: 6 neutralizzati su 19 tra Italia e Psg, più del 30%. Sono queste le parate che lo esaltano. Ravvicinate, impossibili, con le chance tutte contro di lui. Forse Trossard avrebbe dovuto colpirla male, sporca sul primo palo. O forse non era semplicemente destino: anche a essere perfetti, nei momenti che contano, Gigio lo è di più.
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