I 120 minuti di Le Havre che hanno consegnato la qualificazione in Champions League all’Olympique Marsiglia e a Roberto De Zerbi sono un piccolo teaser della loro stagione. Una serata piena di tensione, vissuta sul filo dei nervi, a tratti cattiva, in campo e soprattutto sugli spalti, quando gli ultras di casa sono partiti dalla loro curva per attaccare i marsigliesi sulle tribune centrali, con conseguente invasione di campo delle persone che hanno provato a fuggire dalla spedizione punitiva. Risultato: mezz’ora di sospensione, con le squadre negli spogliatoi e le forze dell’ordine sedare la situazione.
I presupposti per una notte elettrica c’erano tutti. L’Olympique arrivava in Normandia alla ricerca di una vittoria che avrebbe blindato uno dei tre posti Champions, mentre al Le Havre servivano punti per evitare lo spareggio con la terza della Ligue 2. Lo scenario era quello classico: ritmo basso, preoccupazione di sbagliare, spazi congestionati, la sensazione che senza un episodio la partita non si sbloccasse. Ecco, il momento chiave arriva al 56′, quando Gouiri ha sfruttato uno straordinario filtrante di Höjbjerg e ha fatto 1-0 incrociando sul secondo palo.
Favoriti anche dalle sconfitte di Nizza e Lilla, i ragazzi di De Zerbi avevano davanti un’autostrada per tornare in Champions a tre anni dall’ultima volta, ma come spesso succede nella storia del Marsiglia, si sono complicati la vita da soli. Il break forzato ha girato il flusso dell’incontro verso il Le Havre che dieci minuti dopo essere tornati in campo ha pareggiato con Issa Soumaré. I biancazzurri hanno tirato un sospiro di sollievo vedendo il tiro di Timothée Pembélé sfiorare il palo al 71’, poi hanno ripreso in mano il gioco, trovando spesso Greenwood sull’esterno. Ed è proprio da un’invenzione dell’inglese che è nata la rete dell’1-2. L’ex Manchester United ha riportato avanti l’OM a cinque minuti dalla fine, accentrandosi e mettendola all’angolino da quasi 30 metri. Da lì i biancazzurri hanno sostanzialmente controllato il campo, prima di chiuderla definitivamente nell’ultimo minuto di recupero, ancora con Gouiri, bravo ad approfittare dell’indecisione in impostazione di Sangante che aveva già bucato l’intervento sull’1-0.
Un gol che ha fatto esplodere De Zerbi, completamente impazzito di gioia: l’allenatore italiano è scattato come una scheggia verso il settore ospiti e si è aggrappato alle reti, cercando di abbracciare tutti i giocatori e i tifosi che gli capitavano a tiro. Il tecnico si è liberato di una tensione che covava da settimane, da marzo, quando tre sconfitte consecutive hanno minato il rapporto con squadra e società. Meno di due mesi fa l’OM allora sembrava un gruppo allo sbando. Tre schiaffi presi a Reims che si aggiungevano ai tre subito nel Clasique con il Paris Saint-Germain e al ko casalingo contro il Lens. De Zerbi aveva scelto il muro contro muro con Greenwood, Rabiot e compagni arrivando a pronunciare una frase diventata famosa in Francia al pari del famoso falso storico di Maria Antonietta e le brioches: «Io non vedo mai la mia famiglia. Quindi nemmeno voi vedrete la vostra» aveva detto il tecnico, prima di organizzare un ritiro romano per sfuggire all’aria pesante della Commanderie, il centro sportivo.
Non proprio il modo migliore per farsi amare da un gruppo dall’alto valore tecnico, ma anche pieno di giocatori dalla forte personalità. Solo la mediazione del direttore sportivo Benatia ha impedito che il banco saltasse definitivamente. De Zerbi, infatti, era percepito da tifosi, giocatori e forse da una parte di dirigenza come un rigido filosofo poco incline al compromesso e all’arte della politica, aspetto rilevante in un ambiente particolare come Marsiglia. Eppure le scelte dell’ex Sassuolo e Brighton si sono rivelate corrette. Il sole di Roma ha fatto bene al Marsiglia che nelle ultime quattro partite ha messo insieme tre vittorie e un pareggio, segnando 13 gol e subendone solo tre.
BOM DIA SEUS CLASSIFICADOS PRA CHAMPIONS 💥✅ pic.twitter.com/31xAHtlCJw
— Olympique de Marseille 🇧🇷 🇵🇹 (@OM_Portugues) May 11, 2025
Come ribadito anche nelle recenti conferenze stampa, De Zerbi negli ultimi giorni stava pensando solo a una cosa: riportare il club in una competizione che ha frequentato solo tre volte in dieci anni. «Quanti problemi abbiamo dovuto superare, è difficile stare qui. Abbiamo fatto qualcosa di molto grande» ha raccontato a fine partita ai microfoni di DAZN. «All’inizio della stagione, la palla scottava tra i piedi dei giocatori al Vélodrome. Ne abbiamo parlato, siamo rimasti uniti. Ci siamo allenati meno, ma abbiamo lavorato tanto sull’unione. E sul campo si è visto che eravamo una famiglia». E una famiglia funziona sempre meglio senza problemi economici. La qualificazione alla Champions League era infatti fondamentale per le finanze del club. Quanto sono lontani quei giorni di fine marzo vedendo le immagini della festa di ieri, con De Zerbi lanciato in area da giocatori e staff. Vederlo sorridere è raro, ma da passionale qual è, si lascia sempre andare quando centra gli obiettivi.
Míster De Zerbi 💙💙 pic.twitter.com/TyBpZUQPmn
— Olympique de Marseille 🇧🇷 🇵🇹 (@OM_Portugues) May 10, 2025