Questa è la stagione in cui Mbappé ha deciso di cambiare la storia: la sua, quella di Parigi e quella del calcio

Ha portato il PSG in semifinale di Champions poco prima di lasciarlo a costo zero. E continua a essere e a sentirsi un simbolo di Parigi e della Francia, senza dietrologie, senza discussioni.

Da anni, ormai, si parla di Kylian Mbappé come di un giocatore che ha cambiato per sempre il calciomercato. Anzi, si può dire che l’abbia già distrutto in maniera definitiva. Nel senso che, dopo il suo passaggio e le sue scelte, il rapporto tra club e calciatori è destinato a non essere più lo stesso. No, non è eccessivo parlare in questi termini: ESPN, qualche tempo fa, ha scritto addirittura che «Mbappé sta costruendo il suo futuro come una star NBA». Per comprendere la portata rivoluzionaria di quello che sta avvenendo, basta pensare agli avvenimenti di questa stagione: Mbappé ha già annunciato che da luglio 2024 avrà una nuova squadra, non ha ancora chiarito quale, eppure nel frattempo ha letteralmente trascinato – qui trovate un po’ di dati – il PSG giocare la quarta semifinale di Champions della sua storia, ha segnato 41 gol stagionali e quasi sicuramente batterà il suo highscore storico (42 gol in tutte le competizioni nel 20/21).

Non è solo una questione di statistiche: dopo aver battuto il Barcellona a domicilio, per altro con un sonante 1-4 che ha ribaltato il 2-3 dell’andata a Parigi, Mbappé si è presentato davanti ai giornalisti e ha pronunciato delle parole importanti. Che sembrano di circostanza, ma non lo sono. «Ho il sogno di vincere la Champions League con il PSG», ha detto Kylian. «Sono orgoglioso di essere in questo club, lo sono fin dal primo giorno. L’orgoglio di giocare a Parigi, di rappresentare il club della capitale del mio Paese, è qualcosa di speciale per me che sono cresciuto in città. Vivere serate come queste, da parigino, è fantastico».

Ecco, tutto questo è profondamente vero. E non cambia, anche se Mbappé è in scadenza di contratto e lascerà il PSG. È questa la vera rivoluzione, soprattutto se pensiamo al modo in cui viene raccontato il calciomercato. Per un motivo facile da individuare: ogni volta che un calciatore annuncia il suo addio a scadenza di contratto, quindi a costo zero, i media cominciano subito a ricamarci sopra, a speculare, a insinuare che il suo impegno prenderà a calare, oppure che le sue buone prestazioni sono legate al desiderio di strappare un buon ingaggio altrove. E non importa che sia vero o no. A Mbappé, con Mbappé, questa cosa non può succedere: il suo rendimento continua a essere strepitoso, e allora i giornalisti francesi possono stuzzicare Luis Enrique solo quelle volte che decide di sostituirlo. Ma sono eventi isolati, sono discussioni che scoppiano come un palloncino appena viene sfiorato dalla punta di un ago. E l’ago, in questo caso, sono le tante partite strepitose giocate in Ligue 1 e (soprattutto) in Champions League.

Diciamola molto semplicemente: proprio perché Mbappé è un calciatore che ragiona in modo diverso, nuovo, postmoderno, non ha alcun motivo di cambiare il suo atteggiamento. Di risparmiarsi in attesa di andare al Real Madrid, al Liverpool o ovunque voglia andare. Anzi, la situazione è esattamente ribaltata: portare il PSG in finale di Champions, o magari a vincerla, rappresenterebbe il terzo grande apice della sua carriera dopo il Mondiale vinto da protagonista nel 2018 e la tripletta nella finale contro l’Argentina nel 2022. Insomma, il fuoriclasse francese sta gestendo benissimo il suo ultimo anno di contratto prima di diventare free agent. E non è un caso che stia giocando così bene proprio nell’anno in cui il PSG dipende interamente da lui, finalmente libero dall’ombra di Messi e Neymar.

Accanto e insieme a tutti questi aspetti, Mbappé sta gestendo benissimo anche la sua immagine domestica e la sua immagine globale: anche se sembra destinato a lasciare la Francia, continua a comportarsi e a esprimersi come se si sentisse davvero un portavoce, un simbolo della sua terra; va a cena all’Eliseo con Macron ed è totalmente a suo agio, parla di Parigi con parole pregne d’orgoglio, manifesta un evidente rispetto per il PSG e per quello che rappresenta. È un calciatore dotato di un carisma unico, naturale, sta proprio bene in mezzo alle grandi responsabilità, non si tira mai indietro ed è un professionista praticamente inattaccabile. Così non dà adito a dietrologie, a discussioni. Potrà anche non vincere la Champions League – dall’altro lato del tabellone, tanto per dire, ci sono Manchester City, Real Madrid e Bayern Monaco – così come non ha vinto il Mondiale, ma nessuno potrà mai imputargli niente. Ed è una cosa davvero assurdo, se pensiamo che il PSG incasserà circa zero euro dal suo addio, vale a dire dall’addio del giocatore più forte del mondo. Ma questa è l’era di Mbappé, un’era nuova con cui dobbiamo ancora familiarizzare. Mentre lui, Kylian, vive già da anni nel futuro.