Prima o poi doveva succedere. E adesso è successo. Il cavalierato era una di quelle riconoscenze naturali che non potevano mancare nella carriera. di David Beckham. Che, in quanto leggenda del football britannico, è ufficialmente diventato Sir. Come Alex Ferguson, Bobby Charlton, Geoff Hurst o Gianfranco Zola: tutte grandi icone del calcio inglese. Che sono investiti di questo onore al termine di un processo lungo e complesso, che per Beckham è iniziato diversi anni. E che solo in questi giorni è giunto alla conclusione.
L’ex capitano della Nazionale inglese, attuale co-proprietario dell’Inter Miami, è stato insignito del titolo di cavaliere da Re Carlo nell’ambito degli onori reali conferiti quando il sovrano festeggia il compleanno. Con l’acquisizione questo titolo, Beckham entra a far parte di una ristretta e prestigiosa cerchia di figure del calcio britannico che hanno ricevuto uno dei più alti riconoscimenti del Paese. Sua moglie, l’ex Spice Girl Victoria Beckham potrà ora farsi chiamare Lady Victoria, in pieno stile Brisdgerton. «Crescendo nell’East London con una famiglia profondamente patriottica, non avrei mai immaginato di ricevere un’onorificenza tanto importante» ha commentato Beckham. «È un momento davvero molto emozionante, che voglio condividere con la mia famiglia».
Per Beckham l’onore arriva dopo anni di attesa. Il sistema onorifico britannico, che assegna titoli come cavaliere (Knight) e dama (Dame) all’interno dell’Ordine dell’Impero Britannico, è spesso oggetto di critiche da parte di chi lo ritiene anacronistico ed elitista. Eppure il curriculum di Beckham parla per lui. Oltre ai trofei sollevati e alla fascia di capitano dell’Inghilterra indossata per quasi un decennio c’era da considerare il suo impegno benefico, soprattutto con l’UNICEF. A oggi, Beckham è il 14esimo esponente del mondo del calcio (ma da questo gruppo sono esclusi i dirigenti) a essere nominato cavaliere. Tra gli altri anche gli ex CT Alf Ramsey, Bobby Robson e Gareth Southgate sono stati insigniti di questo titolo. Il Manchester United, con Beckham, vanta ora ben quattro “Sir” tra le sue leggende, più di qualsiasi altro club – gli altri tre sono Charlton, Busby e Ferguson.
🏆 The King, accompanied by other members of The Royal Family, hosted a reception for recipients of The King’s Award for Enterprise at Windsor Castle yesterday, recognising some of the best British businesses.
The Royal Family met winners who are leading in their fields of… pic.twitter.com/jjZrKaT061
— The Royal Family (@RoyalFamily) June 13, 2025
Ok, ma come procede l’iter? E cosa cambia per la persona che lo riceve? Il conferimento del titolo avviene in maniera riservata. I candidati ricevono una comunicazione privata mesi prima, con l’invito a mantenere il massimo riserbo. L’investitura ufficiale si tiene generalmente a Buckingham Palace o al Castello di Windsor, dove il sovrano – o un membro della famiglia reale – sfiora le spalle del candidato con una spada, nel caso degli uomini, o conferisce il titolo di Dame alle donne. Beckham aveva già ricevuto l’OBE (Ordine dell’Impero Britannico) nel 2003, ma la sua candidatura a cavaliere era stata temporaneamente compromessa nel 2017, quando un hackeraggio rese pubbliche alcune sue email risalenti al 2013. In quelle comunicazioni, Beckham si mostrava furioso per non aver ricevuto il titolo, definendo i membri della commissione dei «bastardi ingrati» e minimizzando il valore della cavalleria. Le autorità, inoltre, avevano espresso preoccupazioni in merito alla sua posizione fiscale nel Regno Unito.
Tuttavia, negli anni successivi l’immagine di Beckham si è riabilitata. Oltre all’impegno sportivo e benefico, è stato visto in fila per 12 ore a Westminster Hall per rendere omaggio alla regina Elisabetta nel 2022. Un gesto apprezzato dai cittadini britannici e dai reali. Inoltre va molto d’accordo con il principe William, grande appassionato di calcio e tifoso dell’Aston Villa, e con re Carlo, con cui pare condividere la passione per l’apicoltura, divenuta famosa nel documentario che Netflix gli ha dedicato. Beckham centra quindi uno dei titoli a cui aspirava di più, forse il suggello finale di una vita passata a calpestare i red carpet con molta eleganza. Resta da vedere se, come ha fatto inizialmente il suo ex allenatore Sir Alex Ferguson, anche lui esiterà a usare il nuovo titolo. Che, di fatto, non comporta conseguenze praticeh molto particolari. Sta di fatto che con questa onorificenza, Sir David è diventata una delle figure più importanti della cultura pop britannica. Anche se in realtà, a pensarci bene, lo era già.
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