Sudafrica (ancora) diviso sulle “quote nere” del Rugby

A due giorni dal debutto mondiale contro il Giappone, fanno discutere le scelte del ct Meyer sui rugbisti di colore.
di Redazione Undici 17 Settembre 2015 alle 12:48

Il match tra Inghilterra e Isole Figi, domani sera nello splendido stadio di Twickenham, aprirà l’attesissima edizione 2015 della Coppa del Mondo di rugby. Tutto quello che c’è da sapere lo trovate nell’inserto dedicato, in allegato al numero 6 di Undici. Nei prossimi giorni, il nostro sito sarà arricchito da contenuti per seguire passo passo il Mondiale.

Un’altra grande favorita al titolo, la nazionale sudafricana, vive però un momento di forte polemica, dovuto alla percentuale di rugbisti neri in organico e in campo per gli Springboks. Se le convocazioni del ct Heyneke Meyer, bianco e sudafricano, hanno in qualche modo rispettato la percentuale raccomandata per legge dalla federazione locale, il 30 per cento (su 31 giocatori, nove sono di colore), fa discutere lo scarso minutaggio concesso ai neri da parte del selezionatore. Nei “quindici” di partenza delle ultime partite, Meyer ha infatti schierato 13 bianchi e solamente due rugbisti di razza nera, scatenando le proteste del Cosatu, sindacato sudafricano che difende i diritti delle persone di colore, e di altre associazioni antirazziali.

Rugby

I risultati negativi – gli Springboks hanno perso tutte e tre le partite dell’ultimo Four Nationsgiocatosi tra luglio e agosto – hanno acceso ancora di più una polemica storica sempre pronta a (ri)alimentarsi intorno alle “quote nere” della squadra. Polemiche che si trascinano da decenni e che sembravano essersi attenuate dopo il successo nella Coppa del Mondo casalinga del 1995, suggellata dell’abbraccio tra Nelson Mandela e il capitano François Pienaar. Un momento storico, narrato anche nel film “Invictus” da Clint Eastwood e che sembrava aver riavvicinato il Sudafrica alla sua nazionale. Un Paese che da soli due decenni ha abolito l’apartheid e prova a far convivere al suo interno una razza bianca in netta minoranza (il 10% scarso della popolazione), ma da sempre egemone.

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