José Mourinho difficilmente esprime concetti banali, e non ha fatto nemmeno eccezione quando gli hanno chiesto del monumentale mercato del Manchester City, oltre 200 milioni di euro spesi per i vari Bernardo Silva, Mendy, Walker, Ederson, Danilo. «Tutti parlano dei grandi investimenti del City, ma c’è un’altra squadra dal mercato fenomenale: il Tottenham. Finora hanno speso zero sterline, giusto? Hanno tenuto quelli che volevano. Hanno tenuto Dele Alli, Kane e Alderweireld, hanno tenuto Eric Dier». L’unico movimento di peso del Tottenham è stata la cessione di Kyle Walker, proprio al City: «Lo hanno venduto perché volevano venderlo», l’analisi di Mourinho, «e perché probabilmente pensano che Trippier sia bravo quanto Walker. Oltre che più giovane».

In una Premier che, in un certo senso, si sente obbligata a spendere, la scelta del Tottenham è decisamente in controtendenza: mantenere un’ossatura stabile negli anni, arricchendola di pochi elementi ma mirati. Il presidente del club, Daniel Levy, ha detto che la mole di investimenti delle squadre di Premier è «insostenibile. Non sono sicuro quale sia la visione degli altri club inglesi, ma, di certo, con i prezzi che stanno circolando, non vedo un piano sostenibile a lungo termine. Noi stiamo gestendo la società, credo, in un modo adeguato».

International Champions Cup 2017 - Paris Saint-Germain v Tottenham Hotspur

Sul concetto di sostenibilità, Levy è chiaro: non ha senso spendere più di quanto si guadagni. Ecco perché, per aumentare i ricavi, il Tottenham sta costruendo un nuovo stadio, al posto del vecchio White Hart Lane che è stato già smantellato. Il nuovo impianto sarà pronto dalla stagione 2018/19, mentre l’anno prossimo gli Spurs saranno di casa a Wembley. Un altro aspetto della politica “anticonvenzionale” degli Spurs sta nella sua volontà di creare un blocco inglese: in una squadra con tante nazionalità, per il Tottenham il lavoro sui giovani talenti da lanciare in prima squadra è imprescindibile. «Il settore giovanile è molto importante per noi», ha proseguito Levy. «Non dobbiamo spendere 20, 30 o 40 milioni per un giocatore, e ovviamente un giocatore cresciuto qui ha un senso di appartenenza più spiccato rispetto a uno che è stato acquistato. Questo aspetto è fondamentale per i tifosi. È per questo che la nostra gente adora Harry Kane».

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