Le maglie del prossimo Mondiale guardano al passato

di Redazione Undici 07 Novembre 2017 alle 14:33

Con la Coppa del mondo di Russia ancora lontana qualche mese, sono già state presentate alcune delle maglie ufficiali per la competizione. Un dato che salta all’occhio è la ricerca di un certo senso del passato, non per forza nostalgico, ma una sorta di retro-futuro in cui alcuni elementi particolarmente iconici delle vecchie casacche da gioco vengono rielaborati. In particolare, questo tipo di ricerca è evidente nei kit rilasciati da adidas. Se prendiamo ad esempio le maglie di Germania e Spagna, appare chiaro come entrambe percorrano una strada che va a ritroso verso gli anni ’90. La nuova casacca dei tedeschi è un chiaro omaggio alla squadra che vinse il torneo nostrano: con il segno grafico ribaltato e la colorazione in bianco e nero, il richiamo alla divisa indossata da Matthaus e compagni è innegabile.

Sempre alla divisa della generazione d’oro di Italia ’90 è dedicata anche la nuova maglia della Colombia, anche se con una colorazione in giallo molto più pastello; il disegno laterale in rosso e blu alternato richiama i kit indossati da Valderrama e Freddy Rincón, con Maturana in panchina. Quella Nazionale arrivò agli ottavi di finale della competizione, eliminata da una doppietta di Milla, centrando quello che fino al 2014 è rimasto a lungo il miglior risultato dei colombiani in una fase finale del Mondiale.

Con la nuova divisa della Spagna, indossata da Álvaro Morata per presentarla al pubblico, il riferimento si sposta di qualche anno, passando dal Mondiale italiano a quello statunitense di Usa ’94. Con una grande prevalenza di rosso, e la banda laterale a rombi blu e rossi, il richiamo è alle maglie indossate nella spedizione americana da Luis Enrique, Bakero e Pep Guardiola (con un inusuale numero 9 sulle spalle). Quella Nazionale si fermò ai quarti, eliminata dall’Italia dei due Baggio (Dino e Roberto), ma sarebbero stati gli anni a venire quelli più ricchi di soddisfazioni.

Il richiamo classico non è una prerogativa soltanto di adidas, che pure prolunga il momento nostalgia nelle nuove divise di Argentina, Belgio e Russia, la ricerca di uno stile retrò appare evidente anche nella nuova maglia della Nazionale italiana progettata da Puma. A proposito della nuova divisa, Torsten Hochstetter, Global Creative Director di Puma, ha spiegato proprio a Undici: «Quando si lavora a un prodotto di questo livello bisogna sempre considerare due cose: la prima è la cultura e i valori che questi colori sottintendono. Quindi l’orgoglio, la tradizione del Paese, ed è un aspetto che deve venir fuori anche sotto il profilo sartoriale, inevitabilmente. Deve essere sempre una maglia particolare, per certi versi unica, raffinata, che abbia stile e qualità. E poi c’è la sfida di dover creare sempre qualcosa di nuovo, inteso anche come innovativo dal punto di vista tecnologico» .

>

Leggi anche

Calcio
L’Inghilterra sta usando come raccattapalle i suoi giovani talenti, in modo che partecipino alle partite della Nazionale e non si lascino “sedurre” dal altre Federazioni
Il 75% degli Under 15 eleggibili per le nazionali del Tre Leoni potrebbe giocare anche per un altro paese
di Redazione Undici
Calcio
Contro l’Estonia, l’Italia di Gattuso ha trovato ciò di cui aveva bisogno: tanti gol, un po’ di entusiasmo e di consapevolezza
Il ciclo precedente aveva lasciato la Nazionale in mezzo alle macerie, ma la verità è che la squadra azzurra ha una discreta base per ricostruire se stessa.
di Redazione Undici
Calcio
Il Chelsea non è riuscito a liberarsi di Sterling e del suo stipendio da 20 milioni di euro l’anno, così ha deciso di metterlo fuori rosa
Una decisione drastica, per un giocatore dall'ingaggio da record. E che anche per questo non era riuscito a trovare una sistemazione in estate.
di Redazione Undici
Calcio
La Serie A 2025/26 è il campionato con i giocatori più alti del mondo, e il Cagliari è la squadra coi giocatori più alti del mondo
Un record ancora più curioso, se si pensa che la Sardegna conta invece una delle popolazioni più basse d'Europa.
di Redazione Undici