Il Barcellona senza la Masia, per la prima volta in 16 anni

Nel pareggio contro il Celta, nell'undici titolare dei blaugrana non c'era nemmeno un giocatore cresciuto nel vivaio: non succedeva dal 2002.
di Redazione Undici 18 Aprile 2018 alle 11:26

Nell’anticipo della 33esima giornata della Liga, il Barcellona capolista ha pareggiato 2-2 sul campo del Celta Vigo. Due volte in vantaggio, grazie a Dembélé al 36′ e Paco Alcácer al 64′, i blaugrana si sono fatti riprendere prima da Jonny Castro (al 45′) e poi da Iago Aspas (all’82’).

La partita ha anche rappresentato una novità per i blaugrana: per la prima volta in oltre 16 anni, il Barcellona è sceso in campo senza neanche un giocatore cresciuto nella Masia nell’undici titolare. Il 4-3-3 dei catalani era così composto: Ter Stegen; Semedo, Yerry Mina, Vermaelen, Digne; Paulinho, André Gomes, Denis Suárez; Dembélé, Alcácer, Coutinho. Canterani come Iniesta, Sergi Roberto (poi entrato ed espulso al 71′), Busquets, Piqué e Messi sono stati inizialmente risparmiati in vista della finale di Copa del Rey in programma sabato sera contro il Siviglia.

L’ultima volta era stata il 6 aprile 2002, Barcellona-Athletic Club 2-0 con Carles Rexach in panchina. Al contrario, il 25 novembre 2012 Tito Vilanova sfidò il Levante, vincendo 4-0, con una formazione di soli canterani grazie all’infortunio di Dani Alves dopo 15 minuti: Valdés; Montoya, Piqué, Puyol, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Fàbregas; Pedro, Messi e Iniesta.

Le scelte di Valverde hanno provocato malumore nell’ambiente blaugrana. La scarsa considerazione del presidente Josep Maria Bartomeu per la Masía è un tema di cui si parla da tempo e che ciclicamente torna in primo piano dopo una grossa sconfitta del Barcellona, in questo caso l’eliminazione dalla Champions League per opera della Roma. Marc Crosas, ex canterano, si è lamentato con un tweet: «Sei anni fa celebravamo con orgoglio una partita del Barcellona con 11 giocatori cresciuti nella cantera. Oggi? Nessuno! Per una dirigenza del Barcellona, non dovrebbe esistere una critica peggiore di questa».

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