Il Beitar Gerusalemme ha aggiunto “Trump ” al proprio nome

L'annuncio è arrivato dopo la scelta di insediare nella capitale israeliana l'ambasciata americana.
di Redazione Undici 14 Maggio 2018 alle 15:56

Il Beitar Gerusalemme è una delle squadre più discusse del mondo del calcio. Già nel 2013 la tifoseria del club fece parlare di sé a causa della propria condotta xenofoba e razzista, con cui aveva boicottato l’acquisto di due giocatori musulmani. Quei giorni sono raccolti in “Forever Pure”, un documentario che narra proprio la volontà di “purezza” della squadra sei volte campione d’Israele, una supposta “verginità ebraica”, di squadra «fieramente ebrea in un Paese ebreo». Oggi il Beitar annuncia di voler aggiungere la parola “Trump” all’interno della denominazione del club, in onore del passaggio dell’Ambasciata americana a Gerusalemme: «Il presidente del club, il proprietario Eli Tabib e il manager esecutivo Eli Ohana hanno deciso di aggiungere il nome del Presidente americano per la capacità riscontrata nel fare la storia, cambiando la denominazione in Beitar Trump Jerusalem. Amiamo il Presidente, e vinceremo», si legge nel comunicato.

«Per 70 anni Gerusalemme ha aspettato un riconoscimento internazionale, fino a che Donald Trump, con una mossa coraggiosa, ha riconosciuto Gerusalemme come eterna capitale di Israele. Il Presidente Trump ha mostrato coraggio e vero amore per la gente d’Israele e la loro capitale, e in questi giorni altre Nazioni stanno seguendo l’esempio dando a Gerusalemme lo status che le spetta». Nonostante il Beitar abbia annunciato ufficialmente la volontà di cambiare nome, avrà bisogno dell’approvazione dell’Associazione calcistica israeliana, un processo tutt’altro che semplice. Donald Trump è tra l’altro un marchio registrato in Israele dal 2008 e bisognerà capire se il club dovrà superare un ulteriore ostacolo.

Sin dalla sua fondazione, nel 1936, il Beitar Gerusalemme ha avuto una forte connotazione politica: nato come espressione sportiva del movimento nazionalista israeliano, e più in particolare del Partito revisionista sionista, i suoi tifosi si sono compattati attorno a posizioni conservatrici ed estremiste. Non è insolito udire cori dei tifosi del Beitar inneggiare apertamente al razzismo (come «Siamo la squadra più razzista del Paese»), in particolare in funzione anti-araba e anti-palestinese.

>

Leggi anche

Calcio
BordoCam ci porta sulle panchine di Serie A, e sta cambiando il modo di vivere il postpartita
Davide Bernardi racconta come nasce uno dei format più amati di DAZN.
di Jacopo Morelli
Calcio
La Coppa del Mondo a 48 squadre ha generato un’ondata di naturalizzazioni, soprattutto nelle Nazionali asiatiche
Un incentivo facilitato dall'attrattività di alcuni campionati, dove molti calciatori (spesso sudamericani) iniziano nei club e finiscono per rappresentarne la Nazionale.
di Redazione Undici
Calcio
Il Marocco sta uccidendo migliaia di cani in vista dei Mondiali 2030
Il Marocco è al centro di uno scandalo per l’uccisione sistematica di migliaia di randagi, un “massacro” finalizzato a ripulire le strade per poter ospitare la Coppa del Mondo.
di Redazione Undici
Calcio
Son Heung-min non gioca più nel Tottenham, eppure tantissimi tifosi coreani continuano a essere innamorati (e a innamorarsi) degli Spurs
L'attuale attaccante del Los Angeles FC è stato a Londra per dieci anni, e così adesso i suoi connazionali hanno un club inglese di riferimento.
di Redazione Undici