Ronaldo si è riscoperto uomo assist

Una partecipazione al gioco, in maglia Juventus, più continua che negli anni madridisti.
di Redazione Undici 28 Novembre 2018 alle 13:13

Per battere il Valencia e strappare la qualificazione agli ottavi di Champions League, la Juventus si è aggrappata alla rete di Mario Mandzukic al 14′ della ripresa: un gol confezionato da Cristiano Ronaldo, che ha ricevuto palla in mezzo all’area di rigore e poi, con un paio di finte, è riuscito a prendere il tempo all’avversario e a recapitare l’assist per il compagno di squadra. Quello contro il Valencia è stato il centesimo successo personale in Champions League per Cristiano Ronaldo, in 157 incontri disputati: è il primo calciatore a tagliare questo traguardo, e la statistica che fa più effetto è che questo numero lo hanno raggiunto solo quattro squadre delle 140 che hanno partecipato al torneo europeo (la Juventus, per esempio, ne ha vinte 91).

Qualche minuto più tardi, il portoghese ha provato a bissare l’assistenza per il compagno d’attacco: gran controllo di petto e scarico all’indietro, il tutto senza lasciar cadere il pallone per terra e con grande rapidità. La conclusione del croato, però, è risultata troppo centrale e di facile presa per Neto.

Sono due momenti della partita con il Valencia che illustrano come il Ronaldo juventino giochi con e per la squadra, come dimostrano gli assist serviti in campionato: quattro in tutto, che diventano cinque se si conteggia quello “involontario” contro la Lazio. Tanti quanti quelli realizzati in tutta la scorsa stagione di Liga, mentre l’anno prima era stato uno solo in più. La giocata con cui manda in porta Mandzukic, probabilmente, coglie di sorpresa gli stessi giocatori del Valencia, che si aspettavano il tiro in porta: sono in due a sbarrargli il tentativo di una potenziale conclusione con il destro, e invece Ronaldo fugge sul fondo, con un difensore del Valencia che non lo tiene e l’altro che è costretto a disinteressarsi.

Qui, contro il Cagliari, Ronaldo si “toglie” un gol, preferendo la soluzione Cuadrado

Ovviamente, il gioco di Ronaldo non è radicalmente cambiato: anche ai tempi di Manchester, quando faceva l’esterno puro, la sua indole era quella di rientrare verso il centro per provare la conclusione, piuttosto che ricercare il fondo per il cross (con conseguente disperazione degli attaccanti al centro, primo tra tutti van Nistelrooy che poi si sarebbe visto costretto a lasciare l’Inghilterra). Rispetto all’ultima stagione con il Real Madrid, però, tutti i dati relativi alla “partecipazione al gioco” (media passaggi, passaggi chiave, cross) sono aumentati da quando è alla Juve: indice di come il portoghese cerchi maggiormente di dialogare con i compagni, piuttosto che ricercare con insistenza la giocata personale.

Fonte Whoscored

Anche se è tra i giocatori della Juventus che meno toccano il pallone, Cristiano Ronaldo in bianconero ama partire da posizioni più decentrate, per cercare maggiore libertà nella giocata. A questo atteggiamento in campo il portoghese ci è arrivato dopo un rapido apprendistato: nelle prime partite in Italia, sopratutto quelle contro Lazio e Parma, la sua posizione era più statica, vicina all’area di rigore, dove però l’attenzione riservatagli dagli avversari gli impediva di essere decisivo. Il numero 7 juventino ha pian piano allargato il proprio raggio d’azione, e alcuni gol della Juventus in partite importanti sono arrivate proprio grazie alla sua mobilità. Contro il Napoli, per esempio, il gol del pareggio di Mandzukic, che di fatto cambia l’inerzia del match, arriva da un suo cross effettuato dalla fascia sinistra: il pallone è perfetto e con i giri giusti, il croato deve spingerla solo di testa. A Manchester il gol di Dybala nasce da un “quasi-assist” di Cristiano, che aggredisce il corridoio sulla fascia destra e mette in mezzo il pallone che, dopo un tentativo di Cuadrado murato, finisce sui piedi della Joya che realizza il gol dell’1-0. In entrambi i casi, si nota come Ronaldo sia molto lontano dall’area di rigore, invertendo i panni con i compagni di squadra: una fluidità di ruoli che in questa prima parte di stagione ha fatto le fortune della squadra di Allegri.

Due giocate vincenti, contro Napoli e Manchester United
>

Leggi anche

Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici
Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici