Fino all’inizio del lockdown, incredibile ma vero, il Salisburgo non era così certo di poter vincere la Bundesliga austriaca. Poi, però, sono successe alcune cose: il LASK Linz, primo contender del club Red Bull, è stato penalizzato per aver violato le disposizioni di sicurezza sanitaria; e poi lo stesso Salisburgo ha ripreso a tenere un passo convincente, grazie al giocatore scelto per rimpiazzare Haaland – l’attaccante zambiano Patson Daka – e all’esplosione di uno dei talenti più promettenti della rosa di Jesse Marsch: l’ungherese Dominik Szoboszlai.
La marcia trionfale del Salisburgo di cui abbiamo accennato sopra si compone di cinque vittorie consecutive nella poule scudetto della Bundesliga austriaca – una prima del lockdown e poi le altre dopo la ripartenza – e del successo nella finale di coppa nazionale contro l’Austria Lustenau. In queste sei partite, la squadra della Red Bull ha segnato 23 reti, praticamente quattro per match, e ne ha subite solamente due. Dodici di questi gol sono arrivati grazie a una giocata decisiva di Szoboszlai, che ha accumulato cinque marcature e sette assist decisivi. Ora il Salisburgo ha sette punti di vantaggio sulla sua inseguitrice più ravvicinata, il Rapid Vienna.
Tra i gol di Szoboszlai, ce n’è uno meraviglioso realizzato contro lo Sturm Graz, il terzo della partita per il centrocampista ungherese. Dopo una lunga e sofisticata azione d’attacco, Szoboszlai riceve un pallone rasoterra molto veloce, non facile da addomesticare, nella zona di centrosinistra appena fuori dall’area di rigore; gli spazi sono stretti, ci sono due difensori avversari che sembrano chiudere tutti i possibili spazi, e in effetti è così; solo che Szoboszlai ha già deciso che proverà a fare qualcosa di complicato, di difficile, di assurdo, solo che lui ha il talento per riuscirci, mentre i suoi avversari – che, va detto, non sono proprio il massimo della reattività – non hanno gli strumenti per comprenderlo, figurarsi per fermarlo; e allora l’ungherese mette il piede destro sul pallone, lo tocca verso il sinistro e intanto ruota tutto il suo corpo di 360°, come faceva benissimo Zidane quando era uno dei migliori calciatori al mondo, probabilmente uno dei più eleganti di sempre; la ruleta serve al giocatore del Salisburgo per liberarsi degli avversari e pure per aprirsi uno spiraglio verso la porta. Il tocco successivo in realtà non è un tocco, piuttosto è un tiro molto potente, a pelo d’erba, che si infila nell’angolino alla destra del portiere avversario. Tutto in pochi centesimi di secondo.
Ruleta e tiro di prima
Szoboszlai compirà vent’anni a ottobre, eppure già da tempo si sentiva e si sente parlare di lui come uno dei prospetti più brillanti del calcio europeo. È anche l’uomo che potrebbe sconfiggere la crisi di talento che ha colpito l’Ungheria, incapace di produrre un giocatore di buon livello da alcuni decenni. È arrivato in Austria nel 2017, è stato inizialmente parcheggiato al Liefering – il club satellite del Salisburgo che gioca in seconda divisione – ed è stato via via inserito in prima squadra, con un percorso più lento rispetto ad altri calciatori che sono stati lanciati dai club dell’universo Red Bull – basti pensare all’esplosione immediata di Erling Haaland.
La sua formazione come calciatore è stata opposta rispetto a quella di altri centrocampisti della sua epoca: lui nasce regista di centrocampo, ma la sua grande qualità tecnica e la velocità d’esecuzione di cui, appena sopra, abbiamo visto un saggio breve, consigliano ai tecnici del Salisburgo di lavorare per ampliamento, cioè di trasformarlo in un giocatore universale, senza ruolo – o meglio: senza un ruolo definito. Oggi, infatti, Szoboszlai può giocare in tutte le posizioni creative dal centrocampo in avanti, soprattutto sulle fasce laterali. Considerando che la squadra di Marsch si schiera più o meno sempre con il 4-4-2, il set di compiti di Szoboszlai è molto ampio, non deve muoversi solo da ala pura, ma deve anche venire all’interno del campo, organizzare la manovra, partecipare alla costruzione dell’azione offensiva. E lo sa fare molto bene.
Sempre contro lo Sturm Graz
L’addio di Minamino – passato al Liverpool durante l’ultima sessione di mercato – ha dato l’ultima spinta perché il Salisburgo decidesse di puntare definitivamente su Szoboszlai. La risposta del ragazzo è stata eccezionale in termini numerici, come abbiamo visto, ma anche per quanto riguarda la varietà di soluzioni: nel video di sopra c’è una delle due punizioni segnate dopo il lockdown, l’altra ha sbloccato la finale di Coppa d’Austria;, poi ci sono gli assist, sempre estremamente precisi, che arrivano dopo azioni molto profonde sulle fasce laterali, in cui Szoboszlai mette in mostra le sue grandi qualità nel dribbling.
Forse è proprio questo l’aspetto migliore e più evidente di Szoboszlai: è un giocatore ancora in via di formazione, ma sembra possedere tutto ciò che serve – a livello fisico, mentale e soprattutto tecnico – per essere decisivo in molte zone del campo. E per riuscirci con con giocate sempre belle, eleganti, stilose ma non effimere. Non è un caso che sia tra i giocatori citati più frequentemente negli articoli di calciomercato, la sua valutazione (13,5 milioni secondo Transfermarkt) non è ancora altissima, mentre i margini di crescita e di sviluppo del suo talento sono sconosciuti, nel senso di sconfinati. L’ideale, per Szoboszlai, sarebbe tentare un salto simile a quello fatto da Haaland: certo, l’ungherese non è un freak – inteso come “giocatore anomalo e fortissimo” – come il centravanti norvegese, quindi magari un club di primo piano come il Borussia Dortmund non punterebbe su di lui come titolare fisso, almeno non lo farebbe fin da subito; perciò, occorrerebbe una squadra alla ricerca di un giocatore intorno al quale costruire un nuovo progetto, magari improntato sui giovani e sulla valorizzazione del talento. Il fatto che si parli del Milan, del “Milan di Rangnick” per la precisione, è un segnale abbastanza chiaro: Szoboszlai si è preso la scena, il Salisburgo e la Bundesliga austriaca gli vanno già stretti, è già arrivato il momento di passare allo step successivo.