Marcus Rashford ha convinto McDonald’s e altre aziende a donare pasti gratuiti agli studenti inglesi

L'ennesima iniziativa solidale dell'attaccante del Manchester United.
di Redazione Undici 26 Ottobre 2020 alle 17:53

Da alcuni mesi, Marcus Rashford è diventato uno degli attivisti politici più influenti del Regno Unito, un avversario ostico per il primo ministro inglese Boris Johnson. L’ultimo motivo di scontro tra l’esecutivo conservatore e la community che fa capo all’attaccante del Manchester United è stata la bocciatura di una proposta che avrebbe esteso la somministrazione di pasti gratuiti agli studenti del Regno Unito in difficoltà economica anche durante i periodi di vacanza, almeno fino a Pasqua 2021.

Rashford si è concentrato tantissimo su questa campagna, avviando una raccolta firme che potesse sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sul tema. Al momento, l’attaccante del Manchester United ha raccolto circa 900mila adesioni. Oltre alla raccolta firme, Rashford ha dato vita a una collaborazione con alcuni dei brand alimentari più importanti del Regno Unito: l’appello a contribuire  è stato raccolto innanzitutto da McDonald’s, che ha promesso l’equivalente di un milione di pasti gratuiti attraverso una partnership con l’ente di beneficenza FareShare, con cui Rashford lavora da tempo; oltre a McDonald’s, anche altre grandi aziende hanno deciso di aderire all’iniziativa, in forma diversa: si tratta delle catene di supermercati Co-op e Tesco, ma anche Deliveroo e Kellogg’s. «In questi tempi difficili, sappiamo che è più importante che mai supportare i più bisognosi. Quando abbiamo chiuso i nostri ristoranti a marzo, i nostri dipendenti si sono mobilitati per fornire cibo in eccesso e per dare supporto alle banche alimentari e agli enti di beneficenza. Inoltre, siamo contenti di essere stati in grado di donare cibo anche tramite FareShare e ammiriamo tantissimo il loro fantastico lavoro» ha dichiarato Paul Pomroy, CEO di McDonald’s U.K. e Irlanda.

Rashford si è impegnato in prima persona in molte altre campagne di sensibilizzazione sul tema della povertà infantile: pochi giorni fa, insieme a sua madre Melania, ha lavorato per alcune ore come volontario presso la banca alimentare dell’ente FareShare, che si trova nel territorio della Greater Manchester. All’inizio di ottobre, inoltre, l’attaccante del Manchester United ha ricevuto la nomina come MBE (Member of the Order of the British Empire), una delle onorificenze più importanti del Regno Unito, per la sua attività di beneficenza durante il lockdown. Non è il primo grande riconoscimento ricevuto da Rashford per le sue iniziative: a luglio, infatti, è stato annunciato che sarà insignito di un dottorato honoris causa per il suo impegno contro la povertà infantile presso l’Università di Manchester – è la personalità più giovane di sempre ad aver ricevuto questo titolo. L’interesse di Rashford per tematiche sociali nasce dalla sua infanzia: da piccolo, infatti, ha abitato in un piccolo appartamento con la madre Melania e i suoi tre fratelli, in condizioni di difficoltà economiche. «Io da bambino l’ho capito subito. Mia madre poteva comprarci solo uno yogurt a testa, altre volte il cibo a tavola non c’era e allora io provavo a mangiare da un amico. Ma io e miei fratelli, nonostante qualche mancanza, ce la siamo cavata abbastanza bene», ha raccontato in un’intervista. Ecco perché a giugno ha deciso di scrivere una lettera aperta indirizzata al mondo politico inglese, chiedendo provvedimenti mirati per combattere la povertà infantile. Ma quello è stato solo il primo passo, oggi Rashford è riuscito a mobilitare anche delle grandi aziende, dimostrando una volta di più come la fama di un calciatore possa essere importante per questo genere di iniziative.

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