Focus — Marcus Rashford

Compie 23 anni un grande personaggio, in campo e fuori.

Se vi chiedessero qual è l’attaccante più moderno del momento, in campo e anche fuori, esisterebbe un motivo per non indicare Marcus Rashford? È una questione di doti tecniche, innanzitutto: Rashford oggi compie 23 anni, quindi ha ancora una carriera lunghissima davanti a sé, ma è un talento già formato e affermato, non ha punti deboli nell’interpretazione di diversi ruoli offensivi, segna e fa segnare, dribbla gli avversari e non si sottrae ai duelli fisici, corre tantissimo e ha una grande sensibilità tecnica. È stato un campione precocissimo che ha rispettato le attese, anzi sta continuando a crescere, a migliorare: pochi giorni fa ha segnato una tripletta in Champions League entrando dalla panchina, è uno degli uomini-simbolo di uno dei club più prestigiosi del panorama europeo e gioca da titolare nella Nazionale più cool del mondo – anzi, non è esagerato pensare e scrivere che l’Argentina sia la rappresentativa più forte, al momento e in prospettiva.

E poi c’è un altro aspetto che fa di Rashford un perfetto interprete del calcio contemporaneo: è un uomo che si impegna in cause sociali di primaria importanza, dal movimento Black Lives Matter fino al sostegno per i programmi governativi contro la povertà infantile. C’è tanto da dire su di lui, e perciò abbiamo deciso di celebrarlo e raccontarlo nel giorno del suo compleanno, con una raccolta di articoli che vanno in tutte le direzioni, che descrivono l’importanza della sua figura a 360°, come giocatore e come giocatore-esempio, come modello per i suoi colleghi del presente e del futuro, come punto di riferimento per tutti gli appassionati del gioco e di tutto ciò che ruota intorno al gioco, e pensiamo soprattutto agli appassionati più giovani, quindi più inclini a essere influenzati dai comportamenti di un calciatore così importante che ha la loro età, più o meno, ma che ha sempre dimostrato di avere una coscienza e una sensibilità superiori, ha saputo scegliere bene le battaglie che valeva la pena combattere, da che parte schierarsi.

Marcus Rashford: a master in the art of first impressionsThese Football Times
Fin dall’inizio della sua carriera, Rashford ha mostrato doti molto superiori alla media, quindi le aspettative nei suoi confronti sono sempre state altissime. È successo all’esordio con lo United, poi con l’Inghilterra, succede sempre, ed èp per questo che TFT l’ha definito «un maestro nell’arte della prima impressione».

The Number 9The Players’ Tribune
In questa confessione autografa, Rashford racconta la sua infanzia non proprio semplicissima, le sue aspirazioni da adolescente, i primi passi nel calcio vero, insomma la storia di un sogno realizzato, vista dall’interno.

Marcus Rashford – by the men who made himFourFourTwo
In questo reportage di FFT, sono gli altri a raccontare il giovane Marcus, tra cui un suo allenatore nell’Academy del Manchester United: «Rashord teneva così tanto a migliorarsi che guardava gli altri attaccanti e poi mi scriveva: “hai visto come si coordina Luis Suárez?”, oppure “hai visto i movimenti che fa Sergio Agüero?”, perché voleva aggiungere quelle cose al suo gioco»

Marcus Rashford appartiene alla nuova generazione di attaccanti inglesi, composta da giocatori con caratteristiche precise, che prescindono dalla loro fisicità: possono giocare nello slot di prima e seconda punta ma anche come esterni, sono guizzanti, esplosivi nella corsa, saettanti nel dribbling, e poi hanno un tiro micidiale. Rashord è tutto questo, come si vede chiaramente in questo video che immortala un gol realizzato al Liverpool: lancio lungo del portiere, Lukaku va in duello aereo per la spizzata e nel frattempo Rashford ha già capito che può inserirsi, che deve farlo, perché il pallone potrebbe arrivare lì e a quel punto lui potrebbe partire in velocità, palla al piede, la situazione migliore possibile per un attaccante come lui. Avviene proprio questo, poi Rashford fa il resto: scatta, controlla il pallone con la testa, sterza velocemente verso l’interno con un intelligente colpo di tacco, per superare Alexander-Arnold, e poi fulmina il portiere con un diagonale potentissimo, pure molto preciso. Tutto questo succede in quattro secondi, più o meno. Rivedendo le immagini, sembra anche troppo.

Marcus Rashford shows how football can be a force for unity and goodThe Guardian
Oltre al proprio talento, Rashford ha coltivato anche una grande cultura solidale fuori dal campo: fin dall’inizio del lockdown ha deciso di impegnarsi contro la povertà infantile, scrivendo una lettera aperta al governo britannico perché possa estendere la somministrazione di pasti gratuiti agli studenti che vivono una difficile situazione economica in famiglia. In seguito, ha avviato anche una raccolta di firme online, ha mobilitato delle grandi aziende, ha svolto opera di volontariato e ha ricevuto anche delle onoreficenze importanti per queste sue azioni.

Marcus Rashford has a lesson for politicians everywhereThe Financial Times
In virtù di questa sua vocazione umanitaria, ma anche della sua esposizione personale in favore del movimento Black Lives Matter, il Financial Times ha scritto che Rahford «potrebbe dare lezioni ai politici di tutto il mondo», dimostrando una volta di più come l’influenza positiva di un calciatore moderno possa andare decisamente oltre il campo da gioco.

Il tiro come soluzione primaria

Un controllo a seguire con un solo tocco, poi tiro immediato che si infila nel sette. Un’azione che dovrebbe essere normale amministrazione, più o meno, per ogni attaccante appostato in area di rigore. Rashford, invece, ha una facilità di coordinazione talmente sviluppata che riesce a rendere normale tutto questo anche a una certa distanza dalla porta avversaria, come si vede in questo gol segnato contro la Costa Rica, in un match amichevole giocato con l’Inghilterra. Se per Rashford tentare la conclusione è la soluzione primaria, e lo è, questa inclinazione nasce da queste doti così evidenti, tanto che possono essere letali anche da trenta metri. Figuriamoci appena dentro l’area di rigore, dopo una progressione palla al piede, quando può allungarsi il pallone nel modo giusto, quando ha il passo e la porta è più grande.

Tecnica e velocità

Le progressioni in velocità, appunto. La modernità di Rashford sta nella sua capacità di disimpegnarsi – ed essere determinante – anche in altre zone del campo, non solo nei pressi dell’area e della porta avversaria. Come detto in un altro punto dell’articolo, lui è una punta che sa giocare benissimo anche come laterale offensivo di un tridente, si vede chiaramente da questi due minuti esatti di dribbling e giocate creative, di scatti brucianti soprattutto da sinistra verso il centro, a convergere sul piede forte. Rashford ha una tecnica che risulta sbalorditiva perché riesce a esprimerla ad altissima velocità, senza perdere mai il controllo del pallone e delle proprie intenzioni, fino in fondo, fino al gol o all’assist decisivo.