Da qualche giorno, siamo (finalmente) certi dei cambiamenti che Brexit causerà ai club di Premier League, alle loro possibilità sul mercato. Gli aspetti puramente normativi, però, non possono restituire l’intero spettro delle trasformazioni che avverranno a partire dal 2021, anche perché molto dipenderà anche dai calciatori, dalle loro scelte, dalle tendenze economiche e competitive. C’è già un caso che restituisce la complessità della situazione: è quello di Jamal Musiala, centrocampista offensivo 17enne di proprietà del Bayern Monaco. Ha esordito l’anno scorso in Bundesliga e quest’anno in Champions League, il tecnico Flick gli sta concedendo un discreto minutaggio (411′ in campo diluiti su 12 presenze in tutte le competizioni) e lui ha risposto realizzando i suoi primi tre gol da professionista.
Cosa c’entra Brexit con la vicenda di questo (ennesimo) giovane talento lanciato dai bavaresi? L’ha spiegato lo Spiegel, uno dei quotidiani tedeschi più autorevoli, che ha raccontato tutta la storia: Musiala è nato in Germania da padre nigeriano e madre tedesca, si è formato nel vivaio del Lehnerz, club tedesco attualmente in quinta divisione, prima di trasferirsi in Inghilterra; a otto anni è entrato a far parte del settore giovanile del Chelsea, in cui è rimasto fino a luglio 2019, quando il Bayern Monaco ha deciso di offrirgli un contratto vantaggioso. Nel frattempo Musiala ha acquisito la cittadinanza britannica e ha giocato con le selezioni giovanili dell’Inghilterra. Quando è arrivata la proposta del Bayern, Musiala e la sua famiglia hanno accettato «anche per via delle possibili conseguenze di Brexit: lui e il suo entourage volevano che il giocatore crescesse in un Paese dell’Unione Europea, quindi più aperto sul mercato internazionale. Del resto lui possiede anche il passaporto tedesco, ma non voleva in alcun modo limitare le sue possibilità future».
Il caso di Musiala fa riferimento a una tendenza ormai consolidata, per cui tantissimi giovani talenti britannici decidono di lasciare le Academy dei club inglesi e di trasferirsi all’estero – soprattutto in Germania – pur di avere maggiore possibilità di giocare. Musiala. Il fantasista del Bayern sembra avere un futuro luminoso davanti a sé: il Guardian l’ha definito «un giocatore sicuro e dalla tecnica morbidissima», non ha ancora un fisico strutturato ma possiede un’enorme qualità individuale; nell’ultimo break internazionale ha esordito con la Nazionale inglese Under 21 e poi, nella seconda partite in pochi giorni, ha anche segnato il suo primo gol. Secondo Flick il suo ruolo del futuro è quello di centrocampista centrale, nel cuore della manovra, laddove può far valere la sua intuitività e la grande sensibilità tecnica. Doti che il Chelsea non ha visto o su cui non ha avuto modo e tempo di investire, in un contesto – determinato da Brexit – che voleva valorizzare il talento locale, ma che per il momento ha favorito lo smarrimento di una promessa abbastanza splendente, in favore del Bayern Monaco.